L’inquinamento e le tematiche ambientali, dal riscaldamento climatico al problema “plastica nei mari”, dalla raccolta dei rifiuti all’energia pulita sono al centro dell’interesse pubblico. Mai come in quest’ ultimo periodo la condizione dell’ambiente o meglio, del pianeta intero, rappresenta una delle principali preoccupazioni per l’impatto sulla qualità della vita.
Ma questa preoccupazione può in realtà spingere a modificare i comportamenti di vita quotidiani di ciascuno di noi. L’avvio ad un “percorso virtuoso” di protezione dell’ambiente va sostenuto e rinforzato attraverso una serie di azioni e gesti quotidiani come fare più attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti, acquistare prodotti con minore imballo plastico o fatti con materiali riciclati, ridurre il consumo dell’acqua, comprare un mezzo di trasporto meno inquinante, ecc. Ma non basta. La salute dell’ambiente e quella dell’uomo dipendono molto dallo stile di vita che scegliamo. Iniziare a predisporsi ad una coscienza più ecologica e nel contempo ad una consapevolezza più dinamica verso l’attività fisica significa muoversi di più. Così, usare meno l’automobile, andare più frequentemente a piedi, in bicicletta, prendere i mezzi di trasporto pubblici è una soluzione e un’ alternativa a impatto zero.
L’attività fisica più ecologica in assoluto è camminare ed è quella più adatta alla nostra struttura fisica. La conformazione fisica dell’uomo, infatti, è strutturata in modo da poter sostenere lunghi tratti di percorso quotidiani a piedi così come il nostro antenato ha fatto nel passato molte ore al giorno per procacciarsi il cibo, spostarsi, per cercare riparo e dimora. In una parola, camminare per vivere. Anche correre ha un impatto ambientale nullo, ma se pensiamo a lunghi tragitti, in generale, non possiamo fare la medesima considerazione. Spostarsi di corsa sollecita e mette sotto sforzo le articolazioni degli arti inferiori e della schiena rischiando, a lungo andare, di logore e di creare disequilibri fisici. Ripensando al nostro antenato, la corsa non era infatti sostenibile per la vita di tutti i giorni se non per l’inseguimento di una preda o per la fuga da qualche attacco.
Così l’attività fisica più adatta, più antica e più ecologica resta camminare il più possibile, seguita dal salire e scendere le scale. Evitare di utilizzare scale mobili e ascensori significa risparmiare gli alti costi di energia elettrica e diminuire l’emissione di anidride carbonica nell’ atmosfera per il funzionamento degli impianti. Non solo, salire e scendere le scale stimola la muscolatura degli arti inferiori e dell’anca, in particolare i glutei e i quadricipiti come fare molto step in palestra!
Spostarsi in bicicletta è un altro modo sostenibile di aiutare la nostra salute e l’ambiente in cui viviamo. La bici non inquina, non fa rumore, è facile da parcheggiare e ci mantiene in forma. L’aspetto “verde” delle due ruote, la convenienza economica, il vantaggio di far migliorare la resistenza fisica, portano la bicicletta a rappresentare quel mezzo che permette di costruirsi una buona base fisica. Un percorso di 10 km pedalando, ad esempio, aiuta ad utilizzare come energia il grasso corporeo, ad abbassare la pressione arteriosa, a rilasciare ormoni che sostengono la vitalità e tanto altro ancora…
Lottare contro l’inquinamento ambientale significa muoversi di più. Lasciare ferma la propria automobile più di frequente porta a una riduzione della combustione di carburante e dell’emissione di gas di scarico nell’aria.
È un fatto di cultura. L’Italia è il paese europeo ancora molto legato all’uso dell’automobile e orientato alla sedentarietà: per i car addicted la pratica dell’ attività fisica è molto ridotta. Ma se è difficile evitare un mezzo di trasporto, la scelta ecologica può ripiegare sui mezzi pubblici urbani o sul trasporto smart costituito dai moderni mezzi personali alimentati a corrente come il monopattino elettrico, il monowheel, il segway, l’hoverboard e l’ecobike, nuovi dispositivi per la micro mobilità elettrica. Così facendo, salute e ambiente sono tutelati nello stesso momento.
Ma in realtà possiamo fare di più. La buona pratica dell’attività fisica con maggiore frequenza aiuta a curare e prevenire molte malattie dai costi sanitari molto elevati. Muoversi, dunque, contribuisce ad ammalarsi di meno e ad abbattere le spese per la gestione della salute a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Perché stare bene significa anche evitare di produrre quelle montagne di rifiuti sanitari e di farmaci utilizzati ogni giorno per curare molte condizioni fisiche ancora risolvibili facendo più attività fisica! Abbiamo mai pensato che muoversi di più ci aiuta ad essere più sani e a ridurre la quantità di plastica sanitaria usata fatta di siringhe, cateteri, blister, imballi e contenitori di plastica usa-e-getta non sempre regolarmente smaltiti e avviati al riciclo e al recupero?
C’è ancora un modo per far sì che l’attività fisica salvi l’ambiente ed è quello di praticarla nei contesti naturali di parchi, giardini, spiagge, sentieri di montagna, lungo fiumi, ponendo attenzione ai rifiuti sparsi qua e là e raccogliendoli (Plogging). Così, tra un piegamento e l’altro per tirare su la spazzatura da terra, svolgiamo un’attività fisica ecosostenibile che fa bene alla propria salute e all’ecosistema. In fondo, il fenomeno del littering deve farci riflettere che l’inquinamento dei mari inizia già sulla terraferma e che una grossa quantità di rifiuti e di plastica viene trasportata dai corsi d’acqua verso il mare.
Un comportamento rispettoso nei confronti del proprio corpo, il microcosmo dei filosofi greci, e la Terra, il macrocosmo, prevede di pulire il mondo muovendoci di più. Se manca un chiaro indirizzo politico del nostro paese a risolvere i problemi ambientali, ciascuno può dare esempio, restando in forma, di dedicare anche un’attenzione particolare all’ambiente. Perché muoversi ripulendo i luoghi che ci stanno a cuore e che vorremmo trovare intatti, puliti e belli a tutela del bene comune, è segno di uno stile di vita più green. E se per molti sedentari muoversi non è ancora un piacere, ma un dovere, facciamo in modo che resti un dovere per l’ambiente e in un secondo momento lo diventerà anche per la propria salute.
Essere dinamici e in salute sviluppa una coscienza ambientale…
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