ATTIVITA’ FISICA TRA LAVORO, VITA PRIVATA E ISTRUZIONE

E’ molto frequente nella vita di ciascuno constatare quanto i problemi personali e familiari creino interferenze con il rendimento lavorativo, limitino la concentrazione, alterino l’umore, guastino le relazioni interpersonali, impediscano di dare il meglio.Attivita fisica e lavoro_2_5_2017

E viceversa, è comune a tutti coloro che lavorano nei più svariati ambiti, portare a casa gli effetti delle pressioni e dei conflitti lavorativi, le problematiche e i disagi irrisolti riversandoli su famiglia e amicizie.

Che siano i rapporti interpersonali coi colleghi, con i superiori, le condizioni dell’organizzazione, i contenuti dell’attività lavorativa e gli aspetti temporali della giornata di lavoro a causare lo stress, molti ne soffrono e inevitabilmente riversano nella loro vita tra le mura di casa le conseguenze.

Lo stress correlato al lavoro influisce sulla salute e contemporaneamente sulla vita familiare come le pressioni provenienti da problemi di natura privata espongono gli individui a problematiche di salute psico-fisica e di performance, efficienza, adattamenti lavorativi.Attivita fisica e lavoro_5_5_2017

Lo scarso equilibrio tra vita privata e vita lavorativa può avere un effetto dannoso sullo stato di salute e benessere della persona.

Studi condotti negli USA in collaborazione con prestigiose università americane hanno sottolineato l’importanza dell’
attività fisica svolta regolarmente nel migliorare il rapporto che ogni individuo gestisce personalmente tra ambito lavorativo e vita privata.

 L’analisi dei risultati di questi studi fa emergere che esercizio fisico e movimento riducono Attivita fisica e lavoro_3_5_2017considerevolmente lo stress (psicologico) del soggetto che li pratica settimanalmente oltre che migliorare lo star bene con se stessi e la propria salute in genere.

Responsabilizzandosi maggiormente nelle questioni familiari e lavorative, si è in grado di ristabilire un migliore equilibrio psico-fisico sul lavoro e a casa, oltre che un rendimento più elevato.

Un’ alta percentuale di soggetti presi in esame ha però rivelato la scarsa propensione a dare continuità al movimento raccomandato. In particolare coloro che svolgono mansioni manuali sono i più restii a trovare il tempo e la volontà di allenarsi periodicamente, mentre coloro che vengono assorbiti da lavori sedentari d’ufficio fino ad arrivare ai ruoli manageriali si mostrano più assidui e partecipativi.

Già nel 2000 le indagini ISTAT rilevavano quel rapporto inverso tra praticare attività fisica regolarmente da adulti e titolo di studio: non lo faceva il 20,2% dei laureati contro il 45,1% di chi aveva licenza elementare o nessun titolo.

Attivita fisica e lavoro_4_5_2017Il livello di istruzione rappresenta quel fattore determinante nella scelta di muoversi o meno da parte dei lavoratori. Pare che sia più alta la probabilità di praticare una regolare attività fisica tra coloro che hanno un livello d’istruzione medio-alto. Ciò non comporta necessariamente il raggiungimento di diplomi, lauree e corsi master, bensì l’inclinazione ad accedere a informazioni utili ad estendere la propria conoscenza. Con il grado di conoscenza più ampio, con tutta probabilità si diventa consapevoli che movimento ed esercizio fisico facciano bene.

I soggetti che conducono attività fisica con regolarità mostrano di essere più sicuri di sé e di essere in grado di gestire meglio le influenze del proprio lavoro con la vita privata uscendone meno stressati. Una ragione c’è: praticare con costanza del movimento significa assentarsi contemporaneamente dal mondo lavorativo e da quello familiare per ritrovarsi con sé stessi e con il proprio corpo lontani da ogni sorta di conflittualità.

L’ attività fisica distrae l’individuo dai pensieri ansiogeni mentre alcuni studiosi parlano di intervento dei sistemi neurali noradrenergici e serotoninergici a favore di un effetto terapeutico, o meglio, un effetto dopante naturale e fisiologico per il cervello!

L’ attività fisica è un comportamento di protezione della salute che l’individuo adotta per sé.

Per la psicologia attenta all’aspetto psico-sociale, l’attività fisica consente lo svago, la distrazione dai propri problemi, il Attivita fisica e lavoro_8_5_2017miglioramento dell’immagine di sé, della percezione del sé fisico, della propria autostima, della padronanza di sé, il piacere di praticare l’attività fisica in un contesto naturale, in gruppo o soltanto con un amico/familiare.

Un’attività fisica praticata all’aperto può determinare un importante cambiamento a livello dell’asse ipotalamo-ipofisi. L’esposizione alla luce durante l’esercizio fisico, inoltre, può contribuire al miglioramento dell’umore grazie alla produzione di testosterone e melatonina.

Le quantità minime di attività fisica per raggiungere buoni effetti sono:

  • da 3 a 5 volte a settimana
  • da 20 a 60 minuti per volta (30 min è l’ideale)
  • ad una frequenza cardiaca compresa fra il 55% e il 90% di quella massima per ciascun individuo.

L’attività fisica riduce l’ansia se praticata per almeno 3-4 mesi consecutivi. Per ottenere migliori effetti terapeutici è importante scegliere la tipologia di esercizio. Gli esercizi aerobici e ritmici contraddistinti da movimenti rapidi e carichi leggeri, risultano utili fin dall’inizio.

Prendersi cura dedicandosi ad un’attività fisica regolare è la prima azione da intraprendere. Sapendo che l’equilibrio psico-fisico non è una condizione immutevole, costante e che è condizionato dai _AV_9724contesti lavorativi, familiari, culturali e di istruzione, va da sé che vengano sempre fatti quegli aggiustamenti necessari, tra i quali la pratica dell’attività fisica, per riportare il proprio equilibrio allo stato migliore.

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TECNOLOGIA E MOVIMENTO

La tecnologia presenta ogni anno le sue novità. Tra i mezzi elettrici per il trasposto personale, c’è l’avveniristico hover-board che incuriosisce e piace a molti, ma si lascia usare da pochi.

L’hover-board ha due ruote (anche se il termine hover lascerebbe intendere che il mezzo non debba toccare terra!), un motore elettrico alimentato da una batteria e come dispositivo di trasposto personale, si guida con abili bilanciamenti del peso corporeo sui piedi.

Con una velocità di circa 10 km orari, l’ hover-board è in grado di accompagnare il transporter per 20 km.Hoverboard_1_2_2017

Lo definiscono all’apparenza un’alternativa al cammino: più rapido della normale camminata, ma più lento dell’andatura in bicicletta, ottimale per coprire distanze che a piedi risulterebbero impegnative, un mezzo ecologico, pulito che non inquina.

Da sempre la tecnologia perfeziona, potenzia e spesso sostituisce quelle attività fisiche  e quei movimenti che l’uomo è in grado di fare. La domanda da porsi è: quanto ciò influisce sull’equilibrio e la salute privando l’uomo del movimento spontaneo e naturale come camminare?

L’hover-board, un gadget tecnologico che come i droni imperverserà ovunque, non avrà per tutti lo stesso valore e qualcuno lo ignorerà pure. Ma privare l’individuo di un’esperienza biologica come il cammino va contro il bisogno odierno di schiodarsi dalla sedentarietà.

Hoverboard_9_2_2017E’ vero che per mantenersi in equilibrio sull’ hover-board ci vogliono sensibilità e propriocettività, due abilità che solo grazie alla pratica dell’attività fisica si possono acquisire, oltre che un contributo dall’elettronica di questo giocattolo tecnologico.

I movimenti indispensabili per avviare questo “acceleratore di andatura”, per farlo curvare o arrestare prevedono spinte e sollevamenti dall’appoggio di uno o dei due piedi. Spostando il baricentro del corpo, si avanza, si arretra o si gira su se stessi. Il controllo dei movimenti, parte dunque dai piedi.

E’ vero anche che l’ hover-board spinge la gente a stare all’aperto e che l’ecologia ne trae beneficio perché è un mezzo di trasporto eco-friendly che rispetta l’ambiente. Non è però agevole e portarselo dietro, pesa un po’. Ma è un’anticipazione del futuro e su qualche caratteristica meno positiva si tende a chiudere un occhio.

La tecnologia progredisce per appagare bisogni sempre più ricercati e per soddisfare quel desiderio innato di non fare troppa fatica. Già i trasporti pubblici e i mezzi di locomozione, gli ascensori e le scale mobili hanno ridotto il cammino ad un hobby da tempo libero o da fine settimana. Ora i moderni dispositivi tentano addirittura di soppiantare l’attività fisica più naturale e spontanea.Hoverboard_4_2_2017

 La tecnologia moderna ha senza dubbio contribuito a uno stato di salute migliore, ma in questo benessere generale raggiunto c’è anche il paradosso.

L’impatto di un nuovo comportamento che facilita e rivoluziona la mobilità di ciascun individuo, provoca significativi cambiamenti nello stile di vita. In primis riducendo l’attività fisica. Nonostante si ponga attenzione ai rischi dell’inattività fisica, una considerevole parte della popolazione mondiale continua a non fare moto. Mentre è un’evidenza scientifica che per stare bene si debba seguire un programma di esercizio moderato.

Hoverboard_3_2_2017Solo conciliando modernità tecnologiche e fisiologiche esigenze, si potrà conservare quella naturale e spontanea abilità che è il cammino, non ridotta a pochi, saltuari passi al giorno.

Se la tecnologia renderà sempre più comodo il futuro dell’uomo, starà all’uomo vedere nella tecnologia l’obiettivo della comodità senza trascurare il suo fisiologico bisogno di movimento.

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QUALE EQUILIBRIO?

Un equilibrista che cammina lungo una fune sospesa nel vuoto è in grado di attuare una serie di aggiustamenti per rimanere lassù in equilibrio. Una ballerina sa stare in equilibrio quando posiziona il baricentro sulla verticale passante per il suo punto d’appoggio, la punta del piede. Ma l’equilibrio è una condizione precaria e va continuamente ricercato.coaching_equilibrio_9_1_2017

Le forze che agiscono su un corpo che vuole mantenersi in equilibrio devono essere controllate e calcolate altrimenti il corpo cade giù. Solo così un edificio può resistere alle scosse telluriche o un ponte stare in equilibrio anche se attraversato da innumerevoli vetture.

L’individuo umano da sempre si definisce in equilibrio quando si occupa della propria salute, del proprio benessere, quando ricerca costantemente il proprio equilibrio psicofisico.  È una condizione, l’equilibrio psicofisico, uno stato in cui tutto sembra collocato al posto giusto dove non c’è l’eccesso.

Non eccedere, infatti, vuol dire essere in equilibrio.

Essere in equilibrio è stare bene, nel mondo, con se stessi e di conseguenza con gli altri.   Significa essere la migliore espressione di sé, ma solo assumendosi la responsabilità di come gestirsi e di come vivere la vita.

Perché ignorare i segnali che il corpo manda è decidere di allontanarsi dalla salute e dal benessere, in una parola, dal proprio equilibrio.

coaching_equilibrio_8_1_2017A volte basta rallentare il ritmo delle giornate, dare spazio a momenti di attività fisica facendo due passi attorno casa oppure a attimi di rilassamento in direzione di un personale benessere per non sovraccaricare il cervello, controllando il ritmo del respiro.

L’ equilibrio dell’individuo è il risultato di un rapporto tra l’attenzione e la cura di sé, fisica e mentale, tra se stessi come entità e l’ambiente circostante, tra l’essere umano e la sua capacità di creare e mantenere i legami, le relazioni con gli altri.

Perseguire nella ricerca di un’armonia corpo – mente porta a diventare persone “equilibrate” capaci di vivere l’affettività, le emozioni, la condizione fisica. E’ l’arte del vivere bene.

Tutto nella vita e nell’universo sembra funzionare per ristabilire perpetuamente un equilibrio che porti alla stabilità.

Pure l’uomo per stare in piedi oscilla costantemente attorno ai suoi piedi e attua inconsapevolmente un continuo controllo del suo equilibrio con degli aggiustamenti posturali.

Così, simile a un pendolo inverso, l’uomo oscilla per mantenersi eretto.

Il corpo umano sembra in realtà non trovarsi mai in una condizione di completa immobilità. Ogni funzione vitale dell’organismo è legata alla tendenza a riportarsi ripetutamente a un equilibrio interno in un processo noto come omeostasi.

L’equilibrio ha una dimensione dinamica e va sostenuto, conservato nel tempo. L’ uomo spesso dimentica che vivendo nel tempo questo punto di equilibrio lo supera o lo manca a discapito della salute.

coaching_equilibrio_7_1_2017Spinti da forze contrapposte l’uomo e il suo organismo come microcosmi lottano ogni giorno per ristabilire un giusto equilibrio: stress e riposo, sedentarietà e movimento, dovere e piacere, squilibri alimentari dieta e dieta sana, lavoro e tempo libero, relazioni professionali e rapporti familiari. E come pendoli l’uomo e il suo organismo oscillano incessantemente tra il bene e male, il più e il meno, tra la salute e la malattia, a volte tra la vita e la morte.

Ma il benessere passa attraverso la salute e la salute passa attraverso l’equilibrio.

Ristabilire costantemente l’equilibrio significa vivere una condizione di ben – essere personale dove la dimensione fisica, quella psichica e quella emozionale – relazionale sono bilanciate.

Quel ben – essere vede l’individuo responsabile attivo nel processo rivolto a riequilibrare lo stato di salute. Perché bisogna saper prendersi cura di sé, bisogna saper agire con maggiore consapevolezza.

Spesso ci si rende conto di sapere nei dettagli che cosa fare per stare bene, ma di non farlo!

coaching_equilibrio_2_1_2017Nella ricerca del proprio equilibrio il valore dell’attività fisica è grande. Un corpo che si muove, immerso in un ambiente naturale, in continua connessione con la mente orientata a un corretto stile di vita, dimostra di possedere una forza nuova.

E’ un percorso impegnativo e di responsabilità lungo il quale si impara a stabilire delle priorità, a organizzare meglio il proprio tempo, a far conciliare bisogni e credenze contrastanti, a divenire imperturbabili.

A volte la percezione di incapacità e di difficoltà può essere superata chiedendo aiuto a un Coach.  Come guida, il Coach accompagna ciascuno nel dare una direzione alla propria vita, nel sapersi adattare, nell’ essere in grado di cavarsela correggendo alcuni comportamenti.

Imparare a trattare il proprio corpo nel migliore dei modi partendo dal movimento  significa rendersi conto di essere lassù, sulla fune, ad avanzare come un equilibrista oscillando senza mai cadere…

boat jetty sunset lake windermere lake district cumbria england uk europe

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NATALE E SALUTE

Con l’arrivo delle FESTE i buoni propositi di continuare a MUOVERSI vengono spesso rinviati e la volontà si mette in disparte.

L’ approccio generale al periodo delle Feste è, di base, poco conveniente: si giustifica con leggerezza una sospensione dell’ ATTIVITÀ FISICA in palestra, presumendo (e confidando!), nella chiusura della stessa durante tale periodo, si mostra un certo disinteresse verso un regolare regime alimentare semplicemente perché a Natale è difficile evitare di sgarrare e perché il tempo va dedicato agli acquisti, alla preparazione dei piatti delle feste, alle decorazioni e alle relazioni con amici e familiari.

Sembra che dagli inizi di dicembre a dopo l’Epifania il tempo si dilegui solo tra inviti a tavola, cene aziendali, bicchierate augurali tra amovimento_4_24_2016mici, scambi gastronomici in famiglia, preparativi, shopping compulsivo, ghiotte trasgressioni (perché, in fondo, quel dolcetto e quegli avanzi mica li butterai via?), beati momenti a casa in pantofole o sotto il pile, davanti la tivù o il caminetto.

Se ci si sta preparando al Natale è importante anche pensare alla migliore forma fisica tenendo sempre pronta la tessera del proprio club senza lasciare in un angolo le scarpe da ginnastica perché al momento non servono!

Ci sono alcune regole da seguire se si vuole continuare a proteggere la SALUTE anche durante le feste. E, forse, è più che mai da dicembre che si debba pensare alla salute perché a Natale il palato è contento, ma si è sicuri che lo sia anche l’organismo?

1° regola. Mantenere attivo il corpo grazie al MOVIMENTO significa avere un METABOLISMO efficiente, in grado di bruciare le calorie in sovrappiù, eliminare le tossine e abbassare il colesterolo “cattivo”.

La muscolatura, se allenata con costanza, ha bisogno di essere nutrita e questa richiesta provoca un innalzamento della disponibilità di calorie giornaliere. Così, aumentare il dispendio energetico attraverso l’ ATTIVITÀ FISICA è un compenso essenziale per tenere il metabolismo basale sempre attivo e sedere a tavola senza grossi sacrifici.

Pur facendo attenzione alla qualità del cibo, alla genuinità dei piatti e al bilanciamento dei nutrienti, i pasti delle feste sono purtroppo ricchi di grassi e zuccheri, sapidi e meglio conditi rispetto a quelli normali.

Si assumono in media il 30% di grassi saturi in più di quanto è consigliato e durante le Feste la dose, oltre a quella del colesterolo, può aumentare.movimento_7_24_2016

La prima reazione dell’organismo ad un apporto maggiore di cibo e bevande è la RITENZIONE dei LIQUIDI INTERSTIZIALI. Sodio e glucosio si concentrano nel sangue insieme agli altri nutrienti al punto da favorire l’aumento della pressione osmotica e del volume plasmatico. Così, con un volume del plasma sanguigno e dei liquidi presenti nei tessuti superiore rispetto agli altri momenti dell’anno, il peso corporeo sale. L’aumento del peso non deve preoccupare, ma solo allertare. (L’analisi con la bioimpedeziometria- BIA rivela dati e valori precisi). Nell’arco di qualche giorno quel chilo/due se ne va fisiologicamente a meno che si continui a eccedere con le quantità.

2° regola. Essere costanti nel praticare attività fisica dovunque ci si trovi e più che mai in questo particolare momento dell’anno. Un concentrato di Feste, eventi, scambi, incontri, condivisioni attorno a un tavolo imbandito come nel periodo di dicembre-gennaio deve far riflettere. L’accumulo di calorie e di tossine che ne deriva è il motivo principale per dare CONTINUITÀ e REGOLARITÀ alla pratica della propria ATTIVITÀ FISICA.

L’ ATTIVITÀ FISICA prima delle feste mantiene il METABOLISMO ATTIVO;

l’ ATTIVITÀ FISICA durante le feste aiuta a eliminare la ritenzione dei liquidi;

l’ ATTIVITÀ FISICA dopo le feste consente il consumo e lo smaltimento di CALORIE e TOSSINE in eccesso.


movimento_3_24_2016Ricordati che non si ingrassa tra Natale e Capodanno, ma fra Capodanno e Natale”
(
Anonimo)

Aggiungere un’uscita, allungare le sedute di ATTIVITÀ FISICA contribuisce, oltre ad accelerare il METABOLISMO per bruciare di più, anche per fare più attenzione a ciò che si ingurgita e non lasciarsi portare ad esagerare.

Freddo, mal tempo e buio già nel pomeriggio, poi, non devono scoraggiare.

Queste sono condizioni che, stimolando energicamente l’organismo, consentono di dissipare, come un bruciatore, un maggior numero di calorie.

Se ci si trova in vacanza in questo periodo, non ha valore l’ alibi di rilassarsi e basta, di mangiare, farsi coccolare alle Terme, ad esempio e non MUOVERSI affatto.

Avere qualche giorno di pausa dal lavoro a Natale può essere invece una buona occasione per praticare qualche ATTIVITÀ FISICA diversa. Senza gli orari lavorativi a cui sottostare, probabilmente si è in grado di allungare un po’ la durata dell’ ATTIVITA’ FISICA in questione, magari all’aria aperta o di intraprendere qualcosa di nuovo favorendo così un aumento del dispendio energetico.

Chi pratica abitualmente ATTIVITÀ FISICA, può dedicarsi in questo periodo ad allenamenti meno intensi ma più lunghi del solito, purchè tra i 30-60 minuti minimo, al giorno.

3° regola. Moderazione. Questa regola vale sia per ciò che si butta giù tra assaggi, buoni piatti e bicchieri, sia per l’ ATTIVITÀ FISICA praticata nell’illusione di ottenere prima possibile i risultati desiderati (magari sudando esageratamente sotto tessuti che non traspirano!) o nel correre semplicemente ai ripari!

Moderazione significa limitare le porzioni, non toccare grissini e pane durante i pasti, alternaremovimento_1_24_2016 un bicchiere di acqua a uno di vino (l’alcool è zucchero e ha calorie!), scegliere il panettone anziché il pandoro che contiene troppi grassi e calorie e così via.

Dovendo mangiare, inoltre, meglio preferire solo ciò che piace veramente, non fare il bis e masticare lentamente per assaporare a lungo il piacere.

Secondo recenti statistiche le Festività natalizie portano nel 68% degli italiani dai 2 ai 3 kg di media, in più. Chi è già in sovrappeso corre un grosso rischio se cede a tutte le tentazioni gastronomiche. Si sa che prevenire è meglio di curare…

4° regola. Prevenire e arrivare preparati alle Feste.

Ciò vuol dire:

seguire un regime alimentare un po’ austero già dal mese di novembre dove verdura e legumi abbondano, dove i carboidrati si limitano a porzioni da 70-80 gr al giorno e non di più;

seguire una dieta DETOX un paio di settimane prima del Natale per pulire l’organismo;

ridurre l’apporto calorico dei pasti prima e immediatamente dopo le inevitabili abbuffate delle date importanti. Soprattutto dopo, perché lo stomaco si è dilatato e si fa fatica a ridurre le quantità risultando insaziabili. Allora, con qualche sana rinuncia, con modesti pasti composti da verdure, zuppe di legumi, pesce, frutta e tanta acqua, ci si riempie di fibre e ci si sazia.

Il consiglio è di ripristinare il peso per recuperare la composizione corporea iniziale. Ciò significa un calo ponderale tra i 2 e i 3 Kg. massimo nell’arco di un mese.

Ciò che comunemente accade è che si sottovaluta il numero delle calorie contenute nelle prelibatezze natalizie, nelle salse, nei dolci, negli intingoli e si sovrastima il consumo di calorie giornaliero anche quando non ci si dedica all’ ATTIVITÀ FISICA!movimento_8_24_2016

Ecco allora come accade che si metta su peso per una non corretta valutazione o semplicemente per una mancata informazione.

Quanto ESERCIZIO FISICO fare per bruciare ciò che si mangia dipende dalla  struttura fisica ovvero dal peso e dall’altezza, dell’essere donna o uomo, dal volere perdere peso corporeo, dall’avere una qualità di vita migliore e da molti altri fattori.

Farsi guidare da un bravo Coach, un Personal Trainer per un programma movimento_2_24_2016personalizzato ed esclusivo allo scopo di raggiungere l’obiettivo desiderato, è quanto di meglio ci si possa regalare a Natale.

Lavorare sul proprio fisico significa anche dare alle Festività un significato meno consumistico e più rivolto al bene verso di sé, alla SALUTE, allo STARE BENE.

Se Natale è una ri-nascita

Buone Feste a tutti!

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COS’E’ IL BENESSERE ?

Il concetto di benessere è trasversale ad ogni ambito in cui lo si voglia analizzare. C’è un benessere materiale, economico, un benessere relazionale, psicologico, un benessere fisico, un benessere organizzativo nel lavoro, un benessere sociale, un benessere culturale, un benessere alimentare, un benessere spirituale, un benessere ambientale.

benessere_2_23_2016Il benessere, da ben-essere che significa stare bene, esistere bene, è il termine che specifica gli aspetti, le caratteristiche, la qualità della vita di ciascun individuo e dell’ambiente.

Nel rapporto della Commissione Salute dell’Osservatorio Europeo su sistemi e politiche per la salute è stata proposta la definizione di benessere come “lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di ben-essere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”.

Al benessere, stare bene, si associa frequentemente l’immagine di disponibilità economica e di possibilità di soddisfare necessità e desideri in gran parte materiali. Poter vivere dignitosamente, lavorare, soddisfare i propri bisogni primari, possedere una casa, provvedere alle difficoltà contando sulle proprie forze e sulla propria forma fisica, si relaziona ad un benessere economico, materiale di cui le più alte carte costituzionali e la politica fanno riferimento promuovendone i diritti.

Dal 1930 al 2015, in 85 anni, misurato con il prodotto interno lordo pro capite, il benessere economico materiale è aumentato di 4,5 volte nel Regno Unito, di 5 volte negli Stati Uniti e in Francia, di 6 volte in Italia e Germania.

E’ vero che le condizioni di vita delle persone dipendono dalla disponibilità materiale di beni e servizi e che il reddito è uno strumento per vivere bene, ma ciò non tiene conto di tutte le sfumature della qualità della vita.benessere_4_23_2016

La percezione del benessere ha una valenza soggettiva e personale, oggettiva e sociale in relazione ai tempi, luoghi, circostanze, alle persone.

Il benessere soggettivo viene influito da una condizione di benessere oggettivo. Se si ha denaro ma si vive in un ambiente altamente inquinato o la salute fisica è compromessa, la qualità di vita risulta pessima e non c’è benessere.

Così, il benessere economico (denaro) non è una condizione esclusiva, bensì necessaria e indispensabile, ma non unica.

Il benessere non risiede soltanto nelle comodità in cui e con cui si vive e si lavora, ma nella soddisfazione che si ottiene agendo.

Il benessere è anche psicologico, relazionale. Attinge alle emozioni dell’individuo, alle sue ansie e alle sue speranze, alle sue paure e a tutto ciò che è profondo. Si tratta di benessere percepito quando esiste un rapporto umano autentico, quando si è accolti e riconosciuti, quando si è chiamati per nome e si è persone, non solo “clientela” o “utenza”, con la propria unicità e le proprie potenzialità.

benessere_6_23_2016Così, soprattutto per un adolescente, il benessere è principalmente l’essere accettato dagli altri, dal gruppo, avere un corpo, un aspetto gradevoli, muovere simpatia, possedere abilità che lo rendono interessante. L’inclusione nel gruppo di riferimento è per il giovane la forma più alta di benessere.

 Benessere è poi tutto ciò che concerne la sicurezza, la tranquillità, l’assenza di difficoltà. Chi non desidera, in fondo, una vita senza problemi, senza rischi e imprevisti? Ma, a volte, il benessere è proprio lì, il risultato di ciò che le difficoltà ci insegnano per crescere interiormente. Perché sono proprio le crisi a illustrarci come “stare bene”, come costruire nuovi percorsi di vita, come attingere alle proprie risorse personali, come sviluppare capacità di attivarsi, come scoprire potenzialità emotive e gestionali per superare gli ostacoli. Resilienza significa imparare qualcosa di più su di sé, sulle proprie capacità per affrontare ogni genere di problema e costruire nuovi equilibri.

Il benessere fisico è una condizione dinamica di ricerca dell’equilibrio, fondata sulla capacità dell’individuo di interagire con se stesso e con l’ambiente in modo positivo, pur modificandosi la realtà circostante.benessere_16_23_2016

Parlare di benessere fisico significa assumersi la responsabilità e l’attenzione del curare se stesso, dello star bene nel migliore dei modi possibili.

Significa assumersi la responsabilità di fare attività fisica con costanza, di pensare alla propria alimentazione passando dal mangiare indiscriminatamente al nutrirsi per avere energia vitale, di bere acqua per soddisfare il bisogno di idratazione di un corpo costituito per il 70% circa d’acqua e per depurarsi dalle scorie, di respirare ossigeno secondo modalità che non sono soltanto quelle vitali, automatiche badando alla qualità dell’ aria e all’ambiente verde.

Wellness wooden sign on a beautiful dayIn una parola, wellness cioè benessere derivante dalla pratica del movimento e dell’esercizio fisico da una corretta dieta alimentare da un atteggiamento positivo e proattivo, dalla ricerca di un proprio equilibrio psicofisico.

La persona può acquisire il controllo diretto e la gestione della propria condizione di benessere (abitudini individuali, atteggiamento mentale).

La mente è direttamente connessa con il corpo e può trasformarsi in uno strumento e in una risorsa per accrescere il benessere.

Il termine benessere indica in questo contesto una filosofia che vede l’individuo singolo responsabile, attivamente coinvolto nel processo volto a migliorare e aumentare la propria salute.

Ecco che benessere vuol dire pure empowerment, ovvero capacità di assumere il controllo della propria vita, di padroneggiarla, di acquisire un ruolo attivo verso la propria esistenza e l’ambiente ponendosi davanti alle difficoltà con un atteggiamento positivo e costruttivo.

the concept of education of children.the generation of knowledge

Che il benessere vada inteso come una condizione multidimensionale è un dato di fatto. E che il benessere possa essere misurato nelle sue 12 dimensioni:

  • salute
  • istruzione e formazione
  • lavoro e conciliazione tempi di vita
  • benessere economico
  • relazioni sociali
  • politica e istituzioni
  • sicurezza
  • benessere soggettivo
  • paesaggio e patrimonio culturale
  • ambiente
  • ricerca e innovazione
  • qualità dei servizi

è un’indagine statistica che tiene conto di tutti gli indicatori relativi al benessere e non soltanto il PIL.

benessere_12_23_2016C’è un benessere che si acquisisce attraverso i processi educativi e culturali che servono a dare pienezza alla vita, a formare personalità libere e pensanti; quel benessere, vero, lo si trova nel perseguire la verità nella formazione continua, nelle relazioni umane sincere e oneste.

Benessere è anche la capacità dell’individuo di realizzarsi con soddisfazione e gratificazione, con consapevolezza e autonomia avendo a disposizione tutte le risorse accessibili, personali e della collettività.

In futuro l’esistenza umana dipenderà molto dalla ricerca della propria condizione di benessere, dall’attenzione rivolta a se stessi, dal senso soggettivo del benessere e della qualità della vita. Raggiunto il proprio benessere saremo in grado di far fronte alle mutate condizioni di vita di una realtà tecnologica e al suo continuo cambiamento.

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Atleta o persona semplice che sia, oggi più che mai ciascuno deve sentirlo forte e perseguirlo con determinazione. Il movimento è una necessità.” – dalla prefazione di Deborah Compagnoni.
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Da Domani Mi Muovo – 2 – L’Inizio
“Questo è un libro che riguarda tutti noi, sportivi e non. Fare movimento, fare esercizio fisico aiutano nella vita fino da quando, giovani, pratichiamo lo sport. Scegliere di continuare ci aiuta a sentirci giovani e a mantenerci in salute. Il corpo che abbiamo ci deve accompagnare per un lungo cammino ed il nostro compito è di mantenerlo sempre nelle migliori condizioni possibili.” – dalla prefazione di Alberto Tomba
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OLIMPIADI, LA CULTURA DEL MOVIMENTO

Il mio invito al movimento prende spunto dallo spettacolo delle Olimpiadi. Rio de Janeiro 2016, la 31° edizione dei Giochi Olimpici, si svolge per la prima volta in Sudamerica. Dopo 4 anni da quelle di Londra 2012, i migliori atleti dei 5 continenti competono in tutte le discipline.

Le Olimpiadi sono un grande evento sportivo, ma anche una storia di situazioni socio-politiche e una storia di uomini che si ripetono ogni quadriennio.

Lo spettacolo sportivo rimane, infatti, qualcosa che non ha fine: dopo Rio de Janeiro ci saranno altre città (e per il 2024 incroceremo le dita per Roma!), ci saranno altri campioni, altre immagini, altri fatti e altri record che ci faranno battere il cuore. Le Olimpiadi sono infondo un Movimento_Olimpiadi_5_19_2016sistema che, come un’azienda nella legge del mercato, crea e vende anche spettacolo.

Gli sport sono parte integrante della cultura di ogni Stato che ha le possibilità economiche per farli praticare. Lo sport è l’insieme di quelle attività, fisiche e mentali, compiute allo scopo di mantenere in buona salute l’intero complesso psico-fisico umano o di migliorarlo e di intrattenere chi ne è attore e chi ne è spettatore.

Così, dalle Olimpiadi alla vita quotidiana, nasce spontaneo in me quell’invito a muoverci di più, a fare attività fisica perché è davvero importante.

L’attività fisica fa parte di quel legame che l’individuo ha con l’ambiente circostante e che riguarda l’uso del corpo per il quale è stato programmato. Camminare con una certa frequenza, ad esempio, correre di tanto in tanto, muoversi per spostarsi, muoversi nel tempo libero, muoversi in modo da esercitarsi con regolarità a casa, durante il lavoro, quando c’è l’occasione.

Dopo le Olimpiadi di LondMovimento_Olimpiadi_3_19_2016ra 2012, la rivista Lancet auspicava in un articolo: “Rethinking our approch to physical activity”. Ripensare il nostro approccio all’attività fisica: meglio riflettere che a livello mondiale il 30% circa della popolazione adulta viene considerata inattiva perché svolge un’attività fisica al di sotto dei livelli raccomandati. Questa condizione è giustificata per l’avanzare dell’età e pertanto più diffusa, così come nell’essere donne e nei Paesi ad alto reddito. Tra gli adolescenti di 13-15 anni, poi, l’attività fisica è molto ridotta: addirittura l’80% circa risulta sedentario.

Viene spontaneo chiedersi perché ci sono persone fisicamente attive e altre molto meno o quasi niente?

 Da ricerche fatte, risultano fisicamente più attivi gli uomini di tutte le età, coloro che hanno fiducia nelle proprie abilità fisiche (self-efficacy) e coloro che hanno praticato in passato una certa attività fisica. Fattori che influiscono positivamente sulla pratica dell’attività fisica sono, negli adulti, lo stato di salute buono e la motivazione, mentre negli adolescenti sono il supporto e il sostegno da parte della famiglia.

Movimento_Olimpiadi_2_19_2016Alcuni paesi hanno tentato di promuovere l’attività fisica, ma con pochi riscontri tra la popolazione. L’effetto che la spettacolarità delle Olimpiadi può avere nell’intraprendere l’attività fisica a livello globale è ancora modesto.

Per aumentare la pratica dell’attività fisica in tutto il mondo è indispensabile un approccio sistematico: uno studio cioè sulle popolazioni e sulle interazioni tra i fattori legati all’inattività fisica. Non è sufficiente un approccio scientifico sul comportamento del singolo individuo.

Le prove dei benefici dell’attività fisica sulla salute sono documentate e disponibili in molti studi a partire dagli anni cinquanta. Superfluo è dire che la perfezione, la bellezza del nostro fisico consistono nell’essere in buona salute e in equilibrio con se stessi. L’attività fisica, lo sport sono fondamentali per farci crescere bene, per farci mantenere una condizione di forma ottimale in età adulta e in quella avanzata.

Sports balls with equipmentLo sport è espressione e linguaggio universali: qui l’individuo si misura con se stesso e con gli altri attraverso competizioni e risultati da cui scaturiscono poi delle classifiche. Se l’avversario è più forte o più bravo, si rispetta la sua capacità (nelle gare individuali uno soltanto vince). Lo sport prende origine dal confronto naturale del singolo individuo con i suoi simili dove la vittoria e la sconfitta fanno parte del gioco. Nel praticare lo sport, l’uomo agisce rispondendo ad alcune sue esigenze primarie come gli istinti e le passioni e utilizza le sue abilità motorie insieme al suo intelletto allo scopo di raggiungere i migliori risultati.

L’uomo fa sport per conoscere se stesso e dare un significato alla sua esistenza, con la stessa motivazione con cui crede in una religione, crea forme d’arte o studia le scienze.

Lo sport è inoltre un’attività educativa che insegna l’autocontrollo, il rispetto di sé, degli altri, delle regole e il senso civico.

Movimento_Olimpiadi_6bis_19_2016Ogni disciplina sportiva ha i suoi regolamenti che determinano lo svolgimento degli incontri nel rispetto degli avversari. L’interpretazione della morale nello sport è un esempio di quale dovrebbe essere il comportamento umano nella vita quotidiana. Nelle competizioni sportive gli atleti si muovono secondo regole che conoscono bene e che accettano di rispettare fin da subito. Anche nella vita comune esistono le regole e le leggi che molto spesso vengono accettate malvolentieri oltre che essere considerate delle limitazioni. Nello sport le regole non vengono mai messe in discussione e la loro accettazione è tacita.

 Lo sport rappresenta uno degli aspetti più significativi dell’etica nell’esistenza umana. La pratica sportiva permette di raggiungere l’appagamento e la felicità non solo agli atleti, ma a tutti coloro che assistono alle loro imprese. Nel momento in cui l’uomo pratica lo sport o assiste ad un evento agonistico, dimentica i problemi che affliggono la sua vita e quella altrui; inoltre prova serenità e soddisfazione nel sapere che le regole sono uguali per tutti e che ciascuno le rispetterà. La caratteristica morale è alla base della grande importanza e del grande seguito che ha raggiunto lo sport nella società moderna.

L’atleta esprime al meglio e al suo massimo livello il concetto di virtù: egli è perfetto sia sotto l’aspetto morale che sotto quello fisico. Inoltre, il mito della bellezza e dell’equilibrio del corpo dell’atleta come simbolo di giovinezza senza fine, ha un suo significato estetico nella perfezione del gesto (atletico) e nell’esecuzione del movimento.

L’utilità sociale di Giochi Olimpici, rispondendo ai bisogni morali, educativi, estetici e fisici della collettività è una conseguenza logica della pratica sportiva e del MOVIMENTO in genere.

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ATTIVITA’ FISICA O ESERCIZIO FISICO?

La vita intesa nel suo complesso, dalle singole molecole agli apparati e ai sistemi biologici più sofisticati, è movimento. Ma l’uomo non si è ancora reso pienamente conto di essere stato concepito e programmato per muoversi ed agire con il proprio corpo. Circa il 70 % della popolazione dei paesi occidentalizzati non ha un livello di attività sufficiente a mantenere uno stato di salute ed un peso corporeo ottimali.

L’ignoranza sugli effetti di una vita sedentaria, come dichiara l’OMS, le ragioni principali per cui non si fa movimento che per l’ ISTAT sono la mancanza di tempo, di interesse, l’età e i motivi di salute, non inducono nella popolazione una modificazione delle abitudini motorie.

Il passaggio da un livello di inattività a quello di modesta attività fisica, già determina, significativi miglioramenti dello stato di salute. E allora, come scegliere nel vasto ambito del attivita-fisica-sport-clicktocare_13_2016movimento? Meglio seguire un programma di attività fisica strutturata con degli obiettivi specifici o è sufficiente muoversi in modo “aspecifico”? Meglio parlare di attività fisica o di esercizio fisico?

Attività fisica ed esercizio fisico sono termini abitualmente usati per riferirsi in generale ad una vita attiva, ma da un punto di vista scientifico, hanno un significato diverso.

La definizione di attività fisica riguarda quel complesso di movimenti e gesti che l’uomo compie quotidianamente e che comprende sia i movimenti spontanei o volontari del corpo negli spostamenti, sia gli atti motori elementari e fini. Ogni tipo cylo-one-rivoluziona-il-concetto-di-bicicletta-urbana-cylo_action_13_2016 di movimento che determini un dispendio energetico rispetto alla condizione di riposo è considerato attività fisica. Camminare, salire le scale, passeggiare con il cane, spostarsi in bicicletta, compreso svolgere le attività quotidiane di routine come le faccende domestiche, la spesa, il lavoro, rappresentano l’attività fisica.

L’esercizio fisico si identifica invece come una sottocategoria dell’attività fisica che comprende tutte quelle attività motorie in cui i movimenti del corpo sono ripetuti, programmati, strutturati e finalizzati in maniera specifica al miglioramento della forma fisica.

Nell’esercizio fisico ci sono dunque finalità precise che vanno dalla salute, il benessere, l’estetica e la performance alla riabilitazione e al recupero motorio e si seguono, durante l’esecuzione precisi criteri in termini di durata, frequenza e intensità.

L’esercizio fisico è una forma particolare di attività fisica che ha la caratteristica di essere programmata, pianificata, quantificata, intenzionale ed eseguita allo scopo di migliorare o mantenere uno o più componenti dello stato di forma.

Così passeggiare, spostarsi, muoversi quotidianamente sotto il proprio controllo consapevole rappresenta l’attività fisica, mentre allenarsi per uno sport, sollevare i pesi, fare un certo numero di vasche in piscina, praticare il cardio – finess in

Stretching legs and arms

palestra, camminare a ritmo sostenuto, seguire un corso di ginnastica, praticare attività d natura attiva come il giardinaggio e gli sport competitivi, sono tutte forme di esercizio fisico.

Come scegliere e perché scegliere tra attività fisica ed esercizio fisico? Ecco di seguito una valida risposta.

Alle persone inattive da molti anni, ai soggetti sedentari, l’attività fisica è indicata e ha un suo valore nel migliorare lo stato di salute perché nel passaggio dall’immobilità a modesti livelli di attività, porta immediatamente a dei benefici. Volendo continuare a ottenere riscontri costanti sia del livello generale dello stato di salute che di alcuni parametri specifici, risulta indispensabile agire sulle variabili durata, intensità, frequenza e tipologia di esercizio: è necessario pertanto passare dall’attività fisica all’esercizio fisico.

E’ stato evidenziato che il dosaggio di esercizio ha una risposta anche nei soggetti normali e non solo negli atleti: una maggiore “dose” di movimento comporta maggiori risultati.

Per ottenere ulteriori e significativi miglioramenti dello stato di salute generale ma anche di alcuni parametri specifici di ordine prestativo come la forza, la flessibilità, la resistenza cardio vascolare non basta aumentare il volume di attività fisica, cioè più movimento, è necessario passare dall’attività fisica all’esercizio fisico.


foto_albo_13_2016L’ideale quindi è di essere regolarmente attivi spostandosi il più possibile a piedi o in bicicletta, ad esempio, e di inserire su questa base di costante movimento, 2 o 3 sedute di esercizio fisico
strutturato e dosato da un Personal Trainer qualificato ed esperto.

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