La risorsa energetica al più basso impatto ambientale è quella prodotta dalla nostra muscolatura. Non ancora adeguatamente sfruttata, quest’energia si disperde.
Una persona è in grado di produrre mediamente fino a 50 watt di elettricità all’ora mentre svolge la sua attività fisica a ritmo moderato e fino a 200-600 watt all’ora se il ritmo è intenso come nello spinning, ad esempio. Così, con un’ora di attività al giorno saremmo in grado di generare approssimativamente 3 ore di illuminazione pubblica o privata.
L’idea di sfruttare il MOVIMENTO come soluzione per far uso di quella energia che altrimenti andrebbe perduta, precorre il futuro.
Esperienze in America come a Seattle riportano dati interessanti sulla trasformazione dello sforzo fisico in energia per alimentare televisori, impianti musicali e far ascoltare musica semplicemente pedalando.
Nel Regno Unito, con la creazione di palestre all’aperto dotate di una serie di macchine particolari, si inizia a convertire e trasformare l’energia meccanica prodotta dagli utenti in energia pulita. Un display su ciascuna attrezzatura segnala quanta energia espressa in watt si è generata. Quest’ultima può essere convogliata e immessa da un gestore locale nella rete distributiva in accordo con gli enti comunali. Il risultato interessante in futuro è quello di alimentare direttamente l’illuminazione pubblica, le abitazioni di qualche quartiere o semplicemente i lettori MP3, i tablet, i cellulari e qualunque altro dispositivo elettronico…
Sistemi attualmente sperimentati tra Stati Uniti e Regno Unito tentano soluzioni di riutilizzo.
Palestre green e centri fitness all’avanguardia si stanno attrezzando per trovare il modo di sfruttare tutta l’energia prodotta dall’attività fisica su macchine da palestra per alimentare e coprire il fabbisogno del centro fitness stesso o incanalarla e immetterla nella rete locale.
Con la creazione di strutture ecosostenibili rivolte a migliorare la salute pubblica attraverso il MOVIMENTO, si è certi che potrebbe accrescere la consapevolezza sul consumo energetico responsabile.
Circa il 75% dell’energia prodotta attraverso il MOVIMENTO su attrezzature da palestra può far risparmiare sulla bolletta elettrica o fornire energia verde gratuita.
L’obiettivo di bruciare calorie per non bruciare combustibili fossili può diventare un fattore stimolante e motivante per migliorare la forma fisica, rispettare la salute e l’ambiente.
Mantenersi in forma rispettando l’ambiente potrebbe essere lo slogan futuro.
Per attivare un sistema così innovativo, domani basterà iniziare a MUOVERSI diventando così, grazie a un monitoraggio preciso e visualizzato su un display in tempo reale, non solo fruitori di una palestra, ma anche i maggiori produttori di energia anziché consumatori.
Se nel mondo anglosassone e americano si progetta e si realizza, se in Cina si sperimenta e si lancia il rivoluzionario concetto dell’energia bruciata durante l’ATTIVITA’ FISICA (calorie e grasso!) per poi essere deviata e convertita in elettricità, in Italia c’è chi da tempo studia e realizza secondo la più recente tecnologia in termini di design, di biomeccanica e di sostenibilità con l’ambiente.
La linea Artis di Technogym che raggruppa una trentina di macchinari, si ispira al principio dello sviluppo sostenibile: grazie alla loro tecnologia queste attrezzature per il fitness sfruttano al massimo l’attività fisica dei clienti di palestra trasformando i loro sforzi in energia nuova destinata ad alimentare la rete elettrica della palestra. La palestra diventa così eco-friendly riducendo le emissioni nocive come l’anidride carbonica e producendo l’energia che utilizza a tutela dell’ambiente e dell’utenza.
La palestra del futuro potrebbe diventare una piccola centrale elettrica con l’obiettivo dell’autosufficienza energetica. Energeticamente autosufficiente, la palestra futura risponderà ai bisogni della società: risparmio energetico, rispetto ambientale e benessere fisico.
Le tecnologie innovative tra le quali i dispositivi per il recupero energetico rappresentano un primo approccio verso un’efficace gestione dell’ambiente.
Sarà in futuro il MOVIMENTO una fonte di energia alternativa?
Sarà l’ATTIVITA’ FISICA una modalità per ottenere energia elettrica o meccanica diversamente da ciò che si ottiene dai combustibili naturali o nucleari?
L’interesse attorno a queste attrezzature e alla sperimentazione lascia intendere un nuovo modo di fare MOVIMENTO: nel rispetto della salute e dell’ambiente in cui viviamo.
Anche il MOVIMENTO in acqua può produrre energia pulita. Sfruttando le onde provocate da coloro che nuotano in piscina, è possibile, grazie a un convertitore, produrre elettricità. Secondo gli studi fatti, 10 persone che nuotano possono generare energia per 10 kilowatt/ora e con ciò illuminare la piscina.
In Francia si sta sperimentando un dispositivo per ricavare energia dal MOVIMENTO dei pedoni. Dotando i marciapiedi di elementi sensibili alle sollecitazioni del peso dei passanti, si genera elettricità che viene poi accumulata in una batteria e utilizzata per l’illuminazione pubblica, ad esempio.
Sono stati progettati dispositivi da inserire nelle scarpe di chi pratica il MOVIMENTO: questa tecnologia consentirebbe di produrre energia elettrica avvalendosi di elementi per il recupero dell’energia, integrati nella suola delle scarpe. Si avrebbe dunque energia elettrica a costo zero, immagazzinata in un secondo momento in micro batterie sistemate nella suola delle scarpe per effetto della deformazione durante i movimenti di chi indossa quelle scarpe specifiche.
Non solo le calzature, ma pure i tessuti. L’interesse per la wearable technology parte dalla costatazione che tutte le persone in MOVIMENTO, soprattutto quelle che si allenano, producono energia cinetica.
Dalla ricerca italiana si basano gli studi sui tessuti in grado di produrre energia dai MOVIMENTI e dalle vibrazioni. Si parla di tessuti composti da fibre di polimeri piezoelettrici nati dalla nanofilatura, una particolare lavorazione delle fibre.
E che dire della lavatrice a pedali, un originale elettrodomestico che consente di mantenerci in forma e di lavare gli indumenti nello stesso momento! Dallo studio e dal progetto di un giovane cinese nasce un nuovo modello di lavatrice sostenibile che combina l risparmio energetico a tutela dell’ambiente con l’ESERCIZIO FISICO.
La ruota della speciale bike è il cestello riempito di panni sporchi che per 20 minuti circa girerà grazie al nostro allenamento e all’energia del nostro corpo.
Così come fa una lavatrice tradizionale grazie all’energia elettrica, così questo prototipo immagazzina energia in una batteria sistemata nella ruota posteriore grazie agli allenamenti fino a generare l’energia sufficiente per fare un lavaggio.
La crescente attenzione verso il tema dell’ambiente chiede di educare i cittadini al rispetto degli equilibri naturali.
C’è un’energia pulita, in assoluto la più pulita che è quella che non sprechiamo e che non utilizziamo. Scegliendo di spostarsi a piedi o in bici lasciando l’automobile parcheggiata, decidendo di non alzare il termostato del riscaldamento indossando piuttosto un altro maglione d’inverno, decidiamo consapevolmente di risparmiare quell’energia perché superflua e impariamo a non sprecare.
Per concludere possiamo sostenere che c’è davvero una nuova frontiera nel campo delle energie rinnovabili e ecosostenibili: oltre ai settori dell’eolico, del fotovoltaico, delle biomasse o della geotermia, c’è il corpo umano con i suoi MOVIMENTI.
L’obiettivo futuro sarà quello di insegnare alle persone che l’ESERCIZIO FISICO costante unito a uno stile di vita sano possono aiutare se stessi, l’ambiente e contenere i costi.
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Atleta o persona semplice che sia, oggi più che mai ciascuno deve sentirlo forte e perseguirlo con determinazione. Il movimento è una necessità.” – dalla prefazione di Deborah Compagnoni.
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“Questo è un libro che riguarda tutti noi, sportivi e non. Fare movimento, fare esercizio fisico aiutano nella vita fino da quando, giovani, pratichiamo lo sport. Scegliere di continuare ci aiuta a sentirci giovani e a mantenerci in salute. Il corpo che abbiamo ci deve accompagnare per un lungo cammino ed il nostro compito è di mantenerlo sempre nelle migliori condizioni possibili.” – dalla prefazione di Alberto Tomba
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