Investire nell’attività fisica il proprio tempo, l’impegno fisico e talvolta una minima parte di denaro, si sa, è utile. L’obiettivo di stare bene, di apparire bene, di prevenire le più importanti e frequenti malattie metaboliche e cardiocircolatorie, di aiutare il sistema immunitario (leggi l’articolo “Attività fisica e sistema immunitario“) si raggiunge soltanto contrastando la sedentarietà e l’inattività (leggi l’articolo “Sedentari o inattivi”), in una parola, muovendoci di più.
Normalmente quando si parla di investimento si intende l’investire finanziariamente un capitale ovvero una certa quantità di denaro per ottenere degli interessi nel tempo. E quando gli interessi monetari maturati si aggiungono periodicamente al capitale di partenza investito per costituire insieme un nuovo capitale a sua volta investito, ecco che nasce l’interesse composto (compound interest).
L’interesse composto o la capitalizzazione degli interessi è quel meccanismo che consente di generare interessi su interessi. Tale meccanismo si basa su una crescita esponenziale e non lineare come nel caso dell’interesse semplice. E la crescita esponenziale dell’interesse composto lascia intendere che non ci sia un limite: investire costantemente dimenticandosi di quel denaro investito porta alla lunga ad un risultato sorprendente. Ma il risultato necessita di lunghissime fasi temporali.
Cosa accade quando il nostro capitale non è il denaro, ma la nostra salute ovvero il nostro “capitale fisico”? E quando l’investimento è rappresentato dall’attività fisica?
Praticare ogni giorno dell’attività fisica con costanza, metodo e pazienza significa non vedere nell’immediato i risultati sperati nonostante lo sforzo quotidiano e la perseveranza. In fondo nessun corpo cambia, nessuno organismo guarisce, nessun fisico si scolpisce nel giro di ore, giorni o settimane!
Il tempo deve diventare il miglior alleato di chi si impegna con l’attività fisica.
Nell’attività fisica come nella finanza conta il medesimo principio: i risultati rapidi e facili non esistono.
Ci hanno sempre illuso di poter trasformare il nostro aspetto, di poter diminuire il peso, di riconquistare energia e salute in poco tempo facendo questo o quello, ma la verità è che tutto può accadere molto lentamente senza grandi risultati iniziali. Questo è il concetto di interesse composto.
Siamo abituati a porre l’attenzione solo sul risultato ultimo, il successo e la vittoria finali oppure ad attribuire quel traguardo alla fortuna. Ci si dimentica invece di ricordare i giorni, i mesi e gli anni di impegno quotidiano nel fare con costanza quegli esercizi dati dal proprio trainer, ad esempio, nel camminare o andare in bicicletta anziché usare l’automobile ecc. ecc.
Ed è proprio qui, in questo lungo processo che l’interesse composto matura.
Diamo un’occhiata al grafico:
A – rappresenta la condizione fisica di partenza che per molti significa tot kg. in più, pressione alta, disturbi articolari muscolari, glicemia e colesterolo elevati, stato ansioso o depressivo, ecc. ecc. ecc.
B – rappresenta quel punto di arrivo strettamente personale in cui ci si sente bene, con più energia, con un bel aspetto fisico, lontani dal manifestare patologie, in una parola, in salute.
Se l’interesse composto fa evolvere in maniera esponenziale il capitale di partenza investito dopo un lungo periodo di tempo, anche la pratica costante di una routine giornaliera di esercizio fisico (camminare a passo sostenuto almeno 30 minuti, frequentare la palestra, ,eseguire al risveglio quei pochi ma importantissimi esercizi consigliati, sostituire la comodità di ascensori, scale mobili, mezzi di trasporto con un po’ di impegno fisico, ecc.) fa raggiungere i risultati desiderati, basta applicarsi.
E se la parola “interesse” rappresenta il “risultato” che vogliamo ottenere da un punto di vista fisico, l’aggettivo “composto”, apparentemente meno chiaro, rivela la “somma” di ciò che abbiamo guadagnato oggi (faccio un piano di scale con meno affanno), aggiunto a ciò che ho raggiunto ieri (1/2 kg in meno sulla bilancia), l’altro ieri (più energia a fine giornata), il giorno prima ancora (riesco a toccare con le mani la punta dei piedi piegandomi) e così via.
L’interesse composto applicato nell’ambito dell’attività fisica può davvero cambiare la nostra condizione di salute o forma fisica: ha solo bisogno di continuità nelle azioni intraprese e di un lungo tempo.
I risultati desiderati o a volte nemmeno previsti si vedono solo a lungo termine. La volontà di perseverare ogni giorno senza aspettarsi al momento niente in cambio è l’unico strumento a nostro vantaggio.
L’interesse composto consente di moltiplicare il nostro stato di salute.
Lo stesso processo d’interesse composto, però, avviene anche in senso negativo. Tanti momenti di inattività, di procrastinazione del fare attività fisica si sommano nel tempo dando risultati negativi.
Così come quei pochi esercizi fisici fatti ogni mattino dopo il risveglio consigliati dal trainer (evitando il fai-da-te!) ci aiutano a mantenerci flessibili, la rinuncia a farli ci porta a diventare via via più rigidi. Così quell’esercizio terapeutico che il fisioterapista ci ha dato da fare una volta giorno per pochissimi minuti, indispensabile a dare stabilità alla nostra schiena evitandoci lo spiacevole blocco lombare, se non fatto perché ci scoccia o perché ci dimentichiamo, nel tempo causa l’ernia al disco o la spondilolistesi, per esempio, che richiederà magari l’intervento chirurgico o che causerà una grande limitazione al movimento. Così ancora il cucchiaino di zucchero nel caffè o nei caffè che beviamo ogni giorno (e potrebbero essere più di tre = tre cucchiaini di zucchero!) di per sé non ci fanno percepire di ingrassare nell’immediato, ma alla lunga, negli anni contribuiscono ad esporci al rischio di patologie metaboliche come il diabete di tipo 2 e così di seguito.
L’interesse composto della somma totale delle innumerevoli azioni fatte, una al giorno, a favore della nostra salute o a sfavore si renderà visibile e la nostra condizione fisica sarà decisamente trasformata in meglio o in peggio.
Certo è che in un orizzonte di tempo così lungo e lontano possono verificarsi delle cadute in basso, delle scivolate verso la rinuncia a fare gli esercizi, uno sgarro col cibo, ad esempio o il dolce far nulla all’insegna della pigrizia.
In fondo, come l’andamento di un investimento finanziario può risultare irregolare nel tempo perché a volte sale, volte scende oppure rimane stabile, così investire in salute dedicandosi all’attività fisica può subire delle oscillazioni lungo il percorso.
Applicarsi ogni giorno un po’ è un atto di volontà e di responsabilità, ma è umano perdersi qualche volta in una sregolatezza. Fondamentale invece è perseverare nel tempo con l’attività fisica dando costanza alle azioni pur con i suoi alti e i suoi bassi, senza mollare mai.
Ecco perché è importante a volte iniziare con un impegno minimo di attività fisica al giorno, che per alcuni di noi può essere il gradino in più quando si sale le scale, un giro a piedi più lungo quando si va a camminare, l’esercizio di corpo proteso (plank) tenuto qualche secondo in più e così via.
Poco impegno giornaliero è più facile da mantenere a lungo nel tempo perché il voler fare troppo fin da subito stravolgendo la propria vita (“vado ogni giorno in palestra per due ore, mi metto a seguire una dieta rigorosa, modifico le abitudini e abbandono la mia routine, mi impegno a dormire solo cinque ore per notte, ecc.”) non tiene conto degli imprevisti e fa saltare il programma.
Allora, se possiamo incrementare il nostro patrimonio finanziario nel lunghissimo periodo e sognare la ricchezza grazie all’interesse composto, nella stessa maniera possiamo aspirare a godere di una buona condizione fisica se ci applichiamo costantemente nell’esercizio fisico.
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