Da sempre l’uomo tende a ricercare il piacere e a fuggire dalla fatica e dal dolore. Ciò significa deliziarsi di un piacere che spesso non fa bene alla salute e evitare l’impegno di attivarsi.
Soprattutto quando si parla di movimento da iniziare, di attivita’ fisica da riprendere dopo anni o da mantenere per dare continuità al benessere.
I risultati che si vogliono raggiungere compaiono quando l’impegno viene preso e mantenuto e non quando continuamente procrastinato.
Procrastinare è un verbo che deriva dal latino procrastinare, dove pro significa “avanti” e crastinare da crastinus che significa “a domani”. Letteralmente procrastinare vuol dire “rinviare a domani”.
Più che una scelta, rinviare a domani per alcuni è un’abitudine collaudata, uno stile di vita.
Ma il domani arriva maledettamente presto e diventa oggi.
Allora, colti alla sprovvista, si rinvia ancora a domani in una sequenza che può non avere fine.
Lasciar scivolare in avanti gli impegni che andrebbero presi nei propri confronti e delle propria salute è un po’ farsi del male e non volersi bene abbastanza.
E’ responsabilità della persona soffermarsi a rivedere le proprie priorità allo scopo di tendere verso uno stile di vita che pianifichi un po’ di attivita’ fisica ogni singolo giorno.
La procrastinazione ha tante conseguenze negative a tal punto da rappresentare un vero campanello d’allarme.
La prima conseguenza precisa è di tipo pratico perché procrastinare allontana sempre più la persona dai propri obiettivi e porta all’insuccesso. La seconda conseguenza è invece di tipo emotivo e si manifesta con un senso di colpa e di ansia che aumenta.
Come trasformare questo atteggiamento di rinvio, che alla lunga può rappresentare un serio problema, in un’opportunità di cambiamento?
La prima cosa da fare è giungere alla consapevolezza che procrastinare non aiuta a cambiare e le cose rimangono così sempre uguali.
Il peso corporeo non scende, la muscolatura non si tonifica, la rigidità diventa sempre più un ostacolo ai movimenti, il fiatone compare dopo pochi gradini saliti, la performance alla competizione sportiva non migliora.
Essere consapevoli significa prima di tutto avere chiaro come si vuole stare, come si vuole essere. Il desiderio di essere in forma, di indossare una taglia in meno, di sentirsi più giovani o semplicemente più allenati deve rappresentare la molla che fa scattare.
Crearsi delle scuse, mentirsi, caricare di responsabilità tutto e tutti anziché se stessi, è un modo valido per rimanere nella procrastinazione.
Individuare il motivo preciso per cui si procrastina l’attività fisica aiuta a trovare la strategia per contrastare la cattiva abitudine.
Lo stimolo ad agire, infatti, arriva quando si conosce il perché.
Che sia il disagio di esibirsi fisicamente, di entrare in una palestra, l’aspettativa di un risultato immediato e la conseguente delusione, la vergogna e la paura di sbagliare, la scarsa energia per dedicarsi anche al movimento, la cattiva gestione del proprio tempo per riservare pochi minuti, niente deve far cedere alla pigrizia.
La pigrizia, in un certo modo connaturata all’essere umano, è uno dei fattori chiave della procrastinazione, ma bisogna fare attenzione a non perdere la capacità di dosarla. Troppa pigrizia allontana la persona dagli obiettivi e di conseguenza dai risultati.
A volte si è in grado da soli di trovare dentro di sé le strategie più efficaci per non rimandare più.
Spesso si sa cosa si vuole e cosa sia necessario fare per raggiungerlo, ma si gestisce male il tempo, ci si nasconde dietro un mucchio di scuse entrando così in un circolo vizioso.
Altre volte si ha bisogno di un aiuto, di una figura determinante come il personal coach che, esplorando le dinamiche mentali che portano a procrastinare, trovi il metodo adeguato alla propria personalità.
Giungere alla consapevolezza che da un primo passo si possa tendere a risultati soddisfacenti, è la soluzione per andare al confronto con i propri limiti, le proprie paure e insicurezze.
Aspettare il momento e le condizioni giuste per cominciare è la classica scusa che impedisce di agire. Trovare una valida motivazione per dare inizio al cambiamento può essere fatto grazie alla visualizzazione.
Imparare a non procrastinare significa visualizzare la meravigliosa situazione che nasce quando si adempie al proprio impegno, quando diventano visibili le conseguenze positive e i benefici, quando l’obiettivo da raggiungere è là e si vede mentalmente tutto il percorso fino al traguardo. E’ bene inoltre visualizzare il futuro senza le migliori condizioni di forma fisica e salute perché non si è attinto a tutte le proprie risorse interne e non si è preso un impegno serio.
Visualizzare le conseguenze che il rimandare comporta, vivere il disagio di sentirsi e di stare sempre nella stessa maniera, può facilitare a trovare lo spunto per invertire la rotta.
Un altro passo decisivo verso un miglioramento di sé consiste nel liberare la mente da credenze come “ Sono fatto così, ho una struttura corporea grossa, ingrasso anche bevendo acqua, non ho tempo, la palestra con il personal coach costa troppo, ecc.” Sono soltanto scuse e alibi per procrastinare in modo seriale!
Il consiglio è di esercitare la propria forza di volontà e di allenarsi a farlo spesso. Così come la procrastinazione si rinforza quando è esercitata, così la volontà, se esercitata con un senso di dovere, aumenta nel tempo.
Fissare degli obiettivi modesti come, per esempio, decidere di non prendere più l’ascensore e la scala mobile per 30 giorni circa, eliminare le distrazioni focalizzandosi maggiormente sulle cose da fare, possono risultare validi suggerimenti.
La delusione più grande che ne consegue dal procrastinare è di guardarsi alle spalle e vedere tutto quello che non si è fatto e tutto quello che di conseguenza si è perso…
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