COVID 19: COME E PERCHÉ ESSERE RESPONSABILI DELLA PROPRIA SALUTE

Il fisico Carlo Rovelli in un suo recente articolo sul Corriere della Sera riflette così:

“[…] Ma diecimila italiani muoiono comunque in Italia, senza epidemia, in un anno qualunque, in ogni singola settimana. A tuttora l’epidemia non è la principale causa di morte in Italia. […] Diecimila morti sono tantissimi, ma sono moltissimi meno dei morti ogni anno per tumore. O per malattie di cuore. O semplicemente per l’età. E, non dimentichiamolo, sono immensamente meno del numero di morti nel mondo per fame o malnutrizione. Quello che sta veramente facendo questa epidemia è metterci davanti agli occhi qualcosa che di solito preferiamo non guardare: la brevità e la fragilità della nostra vita. […] perché la vita è bellissima e viverla è ciò a cui diamo più valore.”(*).

La vita è bella se stiamo bene perché star bene significa essere felici: in fondo, a tutti “Basta la salute!”

Stare bene ed essere in forma a tutte le età non è solo una questione di fortuna. Fatta eccezione per chi soffre di malattie congenite o ereditarie, per chi rimane vittima di eventi fuori dal proprio controllo, nasciamo in salute. 

Nel corso della nostra vita facciamo delle scelte e seguiamo uno stile di vita che preservano la nostra salute o la compromettono.

La responsabilità che ciascuno di noi ha verso la propria salute non ha sempre a che vedere con la fortuna o la sfortuna, con i meriti o i demeriti; riguarda invece ciò che si è fatto o non si è fatto nella propria vita fino a quel preciso momento. Le nostre scelte, in un continuo alternarsi di causa-effetto, hanno determinato i risultati del nostro stato di salute.

È vero che a volte è difficile o addirittura impensabile mettere in relazione una cattiva abitudine o un comportamento sbagliato di oggi con le conseguenze che avrà il nostro corpo domani perché non sono immediate e nemmeno visibili. Ed è pure vero che il nostro organismo, che tende costantemente ad un equilibrio (omeostasi) e ad autoripararsi, può migliorare o guarire spontaneamente, ma a patto che lo si rispetti e che si decida di fare scelte di vita corrette, oggi soprattutto verso il nostro sistema immunitario che ci protegge.

Il nostro organismo, infatti, reagisce alle aggressioni e si mantiene in salute, ma per avere una difesa efficace occorre collaborare.

Il sistema immunitario raggiunge la sua massima potenzialità dopo la pubertà e durante l’età adulta, ma dai cinquant’anni inizia il suo declino che caratterizza poi l’anzianità (senescenza delle cellule immunocompetenti e conseguente deficit immunitario fisiologico).

Sistema immunitario e organismo sono efficienti quando ciascuno di noi rispetta e persegue ogni giorno:

  • un’attività fisica regolare e adeguata
  • una sana alimentazione e l’idratazione
  • il corretto riposo
  • il buon funzionamento degli apparati respiratorio ed escretore.

Ce lo stanno suggerendo da quando il Covid 19 è diventato pandemico e da quando la nostra esistenza si svolge in spazi ristretti: un’attività fisica costante e regolare anche di moderata intensità aiuta a mantenere o migliorare la qualità della nostra vita.

L’attività fisica è raccomandata a tutti e soprattutto agli anziani, anche se la quantità, la durata e la modalità di esecuzione dipendono dal tipo di persona e dalla sua condizione fisica.

Dobbiamo muoverci, dunque, dobbiamo stare il più possibile bene per noi e per gli altri, ma prima di tutto bisogna voler star bene.

Già nel novembre del 1986 a Ottawa, in Canada, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con la carta di Ottawa, in occasione del primo congresso internazionale sulla promozione della salute, emanava linee guida ben precise di cui in sintesi: 

[…] La salute si crea avendo cura di sé stessi e degli altri […] […] La salute è una risorsa da preservare, non un obiettivo da raggiungere […]

È chiaro che la salute è un diritto, ma allo stesso tempo una responsabilità personale e non deve gravare solo sull’assistenza sanitaria.

La carta di Ottawa si focalizza già dall’ora sulla promozione della salute quale processo che consente alle persone di esercitare un maggiore controllo sulla salute e di migliorarla. In una parola, prendersi cura di sé, essere consapevoli del proprio stato fisico e di provvederne.

Come diventare responsabili della propria salute?

Il primo passo nell’assumere la responsabilità della nostra condizione di salute e di forma fisica sta nel riconoscere e accettare che il risultato che stiamo vedendo in noi corrisponde alle scelte fatte.

Se facciamo un lavoro da seduti e non ci muoviamo abbastanza, se prendiamo i farmaci per coprire i disturbi anziché conoscerne le cause, se lasciamo che i chili di peso corporeo lentamente aumentino anziché controllarli, se diamo la colpa degli acciacchi e dei disturbi all’artrosi, alla menopausa o al clima in cui viviamo è ovvio che abbiamo rafforzato una moltitudine di false credenze.

La consapevolezza che i comportamenti adottati fino a ieri sono solo un mucchio di scuse, ci aiuta a diventare pian piano protagonisti della nostra buona o non buona salute.

Il secondo passo sta nell’indagare cosa non va, non funziona, cosa ci fa bene cosa si fa male anche se molte volte lo sappiamo, ma lo nascondiamo a noi stessi e ci inganniamo. 

Stare seduti, ad esempio, più di un’ora senza alzarci a fare qualche esercizio, lì per lì, non ci dà disturbi, però ci rende consapevoli che non fa bene al nostro organismo perché non fa circolare la linfa e da questo una serie di conseguenze quali un sistema immunitario che non ci difende, proprio ora che ne avremmo bisogno…

Il terzo passo consiste nel prendere una decisione, la decisione di stare bene. Il termine deriva dal latino de (= da) e caedere (= tagliare, rompere) e significa dare un taglio col passato, significa escludere ogni altra possibilità scegliendo solo una strada da percorrere con impegno e senza voltarsi indietro.

Se abbiamo il diabete e la pressione alta, dei chili di troppo perché ci muoviamo poco è chiaro che decidere non vuol dire solo esprimere una preferenza o un desiderio ( “Vorrei tanto pesare di meno per non trovarmi in affanno dopo aver salito quattro gradini!”), bensì orientarsi verso una nuova meta. 

Quando decidiamo di fare qualcosa per la nostra condizione di salute e di forma fisica rompiamo col passato.

Senza timore e senza condizionamenti esterni, ci avviamo verso una direzione più salutista, avendo dentro una motivazione, una ragione forte che non lascia dubbi.

Oggi che dobbiamo e vogliamo schivare il coronavirus, ci è più chiaro cogliere che non basta mantenere la distanza sociale, indossare una mascherina, lavarsi spesso le mani e/o usare i guanti per proteggerci. 

Bisogna avere un corpo sano che funzioni bene, una salute che ci difenda da qualsiasi contagio, da un largo spettro di patologie, bisogna essere responsabili del proprio stile di vita e non spostare la responsabilità sul  Servizio Sanitario e lo Stato.

Per far questo abbiamo lo strumento più potente in nostro possesso che è la possibilità di scegliere.

E scegliendo in una direzione o in un’altra, decidendo o non decidendo ogni giorno, noi costruiamo o demoliamo la nostra salute. 

(*) Corriere della Sera – 1 aprile 2020 – Carlo Rovelli – “Coronavirus a lezione di umiltà: siamo fragili, ne usciremo uniti”

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QUANDO IL GIARDINAGGIO È ESERCIZIO FISICO

Piace a molti a primavera impegnarsi in un’attività stagionale come il giardinaggio, esposti alla luce e all’aria, la mente rilassata, tra il verde delle proprie piante. E piace ancor di più vedere o immaginare i risultati che seguiranno a quell’operosità in cui però si trascurano gli sforzi, la fatica, i piccoli o grandi disagi muscolari e articolari. Perché fare giardinaggio richiede resistenza nel Giardinaggio_2_4_2019tempo, adattamento a mantenere posizioni scomode, grande impegno muscolare e articolare, sollecitazioni intense e continue a schiena, cervicale, spalle, braccia, mani e ginocchia. Già 30-45 minuti di giardinaggio rappresentano un’attività fisica di intensità moderata, ma per diventarlo a tutti gli effetti, utile peraltro a mantenersi in forma, deve avere regole ben precise nella modalità di esecuzione e nella durata.

Già tra gli anni ‘90 i primi del 2000 un medico inglese, William Bird, proponeva l’attività agricola, denominata GreenGym, come nuova tendenza per fare sport nella natura e ottimizzare i benefici a vantaggio della salute. Niente più bilancieri o attrezzi da palestra, ma soltanto utensili da giardinaggio: ecco l’alternativa al comune senso di intendere un’altra forma di attività fisica.Giardinaggio_5_4_2019

In fondo i nostri progenitori, non molto tempo fa, provenivano da una realtà contadina molto diversa da quella urbana attuale. Niente di cui meravigliarsi a voler tornare a praticare ciò che era familiare…

Si arriva poi, nel 2014, all’ortoterapia o ortocultura terapeutica, diffusa ovunque, dopo i risultati ottenuti da studi scientifici che confermano oltre i benefici fisici anche quelli sullo stress. In definitiva, coltivare l’orto e curare il giardino, in una parola, giardinaggiofa bene alla salute e alla forma fisica.

Il giardinaggio è un’attività fisica che allena soprattutto la forza muscolare e di conseguenza non va sottovalutata quando è affrontata senza un’adeguata preparazione fisica.

Giardinaggio_4_4_2019Dando meno spazio all’aspetto aerobico cioè alla resistenza, il giardinaggio non può in alcun modo sostituirsi alle attività aerobiche come camminare, correre, nuotare o pedalare in bicicletta molto consigliate, ad esempio, nella cura e nella prevenzione di patologie come il diabete, i tumori e i disturbi quali l’ipertensione o quelli legati a sovrappeso e obesità. Per contro, quando dissodiamo il terreno per preparare un prato o per coltivare un orto, quando invasiamo fiori e piante sul balcone di casa o estirpiamo erbacce dalle aiuole pratichiamo un’attività fisica sotto sforzo molto utile a ridurre i rischi di osteoporosi delle ossa.

Il giardinaggio fa fare molti movimenti tra piegamenti, rotazioni, sollevamenti, torsioni, flessioni ed estensioni che, senza controllo, consapevolezza corporea e preparazione fisica, possono però causare uno stress eccessivo a molte strutture corporee e una loro usura. È così che accade di ritrovarsi il giorno dopo con la schiena a pezzi, un ginocchio gonfio, un dolore acuto alla spalla o la sciatalgia che è tornata fuori…

E se i dolori non passano dopo 1 o 2 giorni c’è il rischio di avere esagerato.Giardinaggio_11_4_2019

L’attività fisica richiesta al corpo per fare giardinaggio ha bisogno di un dosaggio preciso e della continuità nel tempo per dare benefici evitando così i rischi e limitando i danni all’apparato muscolo-scheletrico.
Non solo, ma ogni periodo di tempo dedicato al giardinaggio richiede sempre all’inizio qualche esercizio fisico di riscaldamento per preparare il
corpo alle sollecitazioni e all’impegno muscolare. Mettere in moto tutti i principali gruppi muscolari coinvolti nella pratica del giardinaggio come quelli dorsali e lombari, gli addominali, i glutei, quelli di spalle e braccia oltre che delle gambe con esercizi di flessibilità, di equilibrio, di tenuta contro resistenza, attiva il sistema-corpo e lo rende più efficiente. A conclusione del lavoro, poi, è importante dedicare alcuni minuti agli esercizi di allungamento e detensione di tutte le parti corporee che sono state messe a dura prova. In questo modo si compensa alle posture mantenute a lungo, agli sforzi fatti e a quella sensazione di irrigidimento e contrattura che spesso il giorno seguente si pagano.

Il consiglio da personal coach è di pianificare l’ attività di giardinaggio in precisi periodi di tempo progressivamente più lunghi a partire da mezze ore intervallate da pause. Il più delle volte, sostenuti dal desiderio e dall’entusiasmo di dedicarsi al giardinaggio godendo del bel tempo primaverile, dimentichiamGiardinaggio_10_4_2019o l’impegno fisico e la moderazione e concentriamo in ore o in giornate una quantità di azioni che andrebbe invece distribuita.

Un altro consiglio è di alternare le posizioni e gli sforzi in modo da coinvolgere, a rotazione, tutto il corpo. Così è bene spostare il peso da una gamba all’altra, passare da un lavoro seduti o accovacciati a uno in piedi, intercalare un’operazione fatta prevalentemente con le mani a una muovendo tutto il corpo.

In questo modo l’attività fisica del giardinaggio si trasforma in un esercizio fisico dosato che mantiene in forma e fa bene alla salute.

*Articolo coperto da Copyright.

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PER CHI ODIA LA PALESTRA

Siamo tutti legati sentimentalmente alla nostra postazione al computer e al nostro confortevole divano, amiamo lo sport attraverso i programmi televisivi, sappiamo che muoverci fa bene e che siamo piuttosto sedentari, ma spesso della palestra non ne vogliamo sentire parlare.Odia la palestra_1_2_2019

Anche quando diventa urgente risolvere quei guai articolari al ginocchio, all’anca, alla spalla o alla schiena, quando si tratta di calare un po’ di chili che pesano troppo addosso o di recuperare la propria forma fisica, siamo capaci di rimandare la palestra a quella data da destinarsi che è domani.

A molti la palestra non piace. Ricavata a volte da bui scantinati, qualcuno la odia e per altri risulta alienante perché è sinonimo di correre sul tapis roulant, ad esempio, faccia al muro o di tirar sù pesi sentendosi scemi.

Odia la palestra_2_2_2019Ma, a dirla tutta, la palestra non piace perché si ha un’idea distorta.

Si pensa infatti a un luogo noioso dove usare le macchine è un’impresa, dove gli altri sono sempre più allenati, più in forma, migliori di noi, dove si ritrovano solo i giovani, dove sfida e confronto si fanno dolorosi. Qualcuno addirittura ha il terrore della palestra perché teme di sentirsi osservato, di fare brutta figura, di risultare ridicolo e imbranato come se là dentro ci fossero solo i professionisti e per i principianti non fosse il luogo adatto.Chi ha già messo piede una volta in palestra, può detestarla per svariati motivi:

  • perché ha fatto fatica o dopo è stato male;
  • perché non ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissato;
  • perché si è annoiato a seguire la propria routine da solo;
  • perché ha trovato un ambiente poco confortevole e salutare;
  • perché c’è troppo narcisismo e ha sentito parlare di doping;
  • perché non ha più l’età;
  • perché pensa che lo sport è tutta un’altra cosa.

Il concetto di palestra non può essere generalizzato.

Se il confronto con gli altri ci crea disagio, l’odore di sudore, di disinfettante, di detersivo e bevande energetiche ci infastidisce, non tutte le palestre sono uguali!

La palestra è lo spazio idoneo per muoversi e svolgere un corretto e dosato esercizio fisico: esercizi di resistenza nell’ area cardio, esercizi di forza nelle aree con piccoli, grandi attrezzi e macchine specifiche, esercizi a corpo libero nelle aree dei corsi di gruppo. Organizzata in ampie e luminose sale o anche all’aperto oppure disposta in piccole e coloratissime boutique club metropolitane, la palestra è il luogo ideale per consentire al nostro corpo di mantenersi in una buona forma fisica e in ottime condizioni generali di salute.fatti_per_muoversi_4_2016

In palestra non ci si dedica soltanto all’esercitazione fisica, ma pure si impara a muoversi, si apprende come eseguire gli esercizi fisici con i personal coach e i personal trainer rispettando
quel significato di scuola che nell’antica Grecia veniva attribuito alla palestra.

 

Odia la palestra_7_2_2019E oggi la palestra sta diventando anche un nuovo luogo di cura sotto la spinta della Medicina preventiva. Un trend mondiale che definisce il fitness medicale sta,di fatto, mostrando un grande interesse verso l’attività fisica di palestra come piano di salute per una popolazione mondiale.

La palestra è pure un posto dove poter socializzare, dove condividere l’impegno fisico, ricevere il sostegno sociale e, insieme agli altri trovare le motivazioni.

I consigli per iniziare ad amare la palestra sono semplici:

  • iniziare insieme a un un personal coach o un personal trainer nel farsi guidare con un graduale risveglio muscolare e articolare;
  • accettare all’inizio che certi esercizi o certi disagi vissuti non piacciono tanto;
  • concentrarsi sull’ esperienza di movimento del proprio corpo, sulle sensazioni e non sull’ambiente circostante così da migliorare la consapevolezza corporea e la sicurezza;
  • togliersi dalla testa che la palestra sia solo sinonimo di fatica, pesi da sollevare, alta intensità e sudore da eliminare.

All’inizio pesa entrare in una palestra ma quando si comincia a  sentire quella benefica energia endorfinica che fa stare bene, si riesce a far leva sul piacere e si continua a frequentare.

Ci si può lamentare ancora ogni volta che si tratta di preparare la borsa per andare in palestra, ma la cosa importante è farlo.Odia la palestra_11_2_2019

Pensare a ciò che si vuole ottenere come obiettivo può aiutare a fare il primo passo in palestra e a non sentirsi necessariamente un pesce fuor d’acqua.

È vero che la scelta di iscriversi in palestra rivela una forte autodeterminazione e che nel momento in cui si misurano i benefici, richiede persistenza, sforzo, abilità nel gestire tempo e intensità di lavoro, ma non si deve entrare in palestra avendo solo grandi aspettative o con la presunzione che ciò che si cerca lì non lo si troverà.

Se siamo convinti di non aver bisogno di stare rinchiusi in una palestra perché camminiamo abbastanza e ogni domenica partecipiamo ad una marcialonga oppure perché corriamo secondo il proprio fai – da –  te, magari con l’ambizione di una mezza maratona in futuro, allora dobbiamo riflettere. Non è solo camminando o correndo che alleniamo il nostro corpo. Servono anche altri esercizi che stimolino la forza, il controllo, la propriocezione e la flessibilità, ciò che rappresenta la struttura del corpo umano. Tutto questo si  impara prima in palestra con un bravo personal coach o personal trainer e serve a completare la propria preparazione fisica.

Allora cercare la palestra ideale diventa indispensabile.

E quali sono le caratteristiche di una palestra ideale?

  • Un ambiente pulito, luminoso, carico di energia, costantemente rinnovato e al passo con le tendenze;
  • gli spazi suddivisi per accogliere e fare stare a proprio agio sia i clienti esperti che i principianti;
  • contare su uno staff di personal coach e personal trainer qualificati, esperti, empatici, motivanti, pronti a correggere, a prestare cura e attenzione al cliente;
  • un luogo dinamico e socializzante dove stare bene, dove sentirsi avvolti da gentilezza e professionalità da parte di un team sinceramente interessato al bisogno e non solo a far acquistare;
  • proporre una varietà di attività sia con percorsi personalizzati, rieducativi, di preparazione allo sport che di gruppo;
  • avere il supporto di professionisti in ambito fisioterapico, medico, nutrizionale e estetico per un servizio in più;
  • un posto agevole, facilmente raggiungibile, con la comodità di un parcheggio e l’attenzione all’ecologia.

Odia la palestra_8_2_2019Se la palestra può farci sentire bene quasi come a casa, dove svolgere i nostri rituali di movimento riunendosi insieme ad altre persone come in una comunità, allora quella è la palestra che fa per noi.

C’è ancora un pregiudizio nella nostra cultura che non fa promuovere pienamente l’immagine buona e sana della palestra.

Forse quel pregiudizio, quell’idea distorta di palestra è sostenuta da coloro che trascurano il loro lato fisico per concentrarsi solo su quello mentale, senza sapere che ne va di mezzo la salute, da coloro che hanno una scarsa sintonia con il proprio corpo o da coloro che per troppa attività fisica quel corpo lo strapazzano, ma questo non è salutare.

Investire in salute oggi significa anche saper scegliere il proprio laboratorio di movimento, la propria palestra dove versare costantemente sul proprio conto corrente di salute grazie ad una corretta attività fisica.

Ovviamente c’è palestra e palestra…Odia la palestra_2_13_2019

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NATALE IN SALUTE

Con l’arrivo delle FESTE i buoni propositi di continuare a MUOVERSI vengono spesso rinviati e la volontà si mette in disparte.

Natale in salute_7_14_2018L’ approccio generale al periodo delle Feste è, di base, poco conveniente: si giustifica con leggerezza una sospensione dell’ ATTIVITÀ FISICA in palestra, presumendo (e confidando!), nella chiusura della stessa durante tale periodo, si mostra un certo disinteresse verso un regolare regime alimentare semplicemente perché a Natale è difficile evitare di sgarrare e perché il tempo va dedicato agli acquisti, alla preparazione dei piatti delle feste, alle decorazioni e alle relazioni con amici e familiari.

Sembra che dagli inizi di dicembre a dopo l’Epifania il tempo si dilegui solo tra inviti a tavola, cene aziendali, bicchierate augurali tra amici, scambi gastronomici in famiglia, preparativi, shopping compulsivo, ghiotte trasgressioni (perché, in fondo, quel dolcetto e quegli avanzi mica li butterai via?), beati momenti a casa in pantofole o sotto il pile, davanti la tivù o il caminetto.

Se ci si sta preparando al Natale è importante pensare anche alla migliore forma fisica tenendo sempre pronta la tessera del Natale in salute_2_14_2018proprio club senza lasciare in un angolo le scarpe da ginnastica perché al momento non servono!

Ci sono alcune regole da seguire se si vuole continuare a parlare di SALUTE anche durante le feste. E, forse, è più che mai da dicembre che si debba pen
sare alla salute perché a Natale il palato è contento, ma si è sicuri che lo sia anche l’organismo?

1° regola. Mantenere attivo il corpo grazie al MOVIMENTO significa avere un METABOLISMO efficiente, in grado di bruciare le calorie in sovrappiù, eliminare le tossine e abbassare il colesterolo “cattivo”.

La muscolatura, se allenata con costanza, ha bisogno di essere nutrita e questa richiesta provoca un innalzamento della disponibilità di calorie giornaliere. Così, aumentare il dispendio energetico attraverso l’ ATTIVITÀ FISICA è un compenso essenziale per tenere il metabolismo basale sempre attivo e sedere a tavola senza grossi sacrifici.Natale in salute_6_14_2018

Pur facendo attenzione alla qualità del cibo, alla genuinità dei piatti e al bilanciamento dei nutrienti, i pasti delle feste sono purtroppo ricchi di grassi e zuccheri, sapidi e meglio conditi r
ispetto a quelli normali.

Si assumono in media il 30% di grassi saturi in più di quanto è consigliato e durante le Feste la dose, oltre a quella del colesterolo, può aumentare.

La prima reazione dell’organismo ad un apporto maggiore di cibo e bevande è la ritenzione dei liquidi interstiziali. Sodio e glucosio si concentrano nel sangue insieme agli altri nutrienti al punto da favorire l’aumento della pressione osmotica e del volume plasmatico. Così, con un volume del plasma sanguigno e dei liquidi presenti nei tessuti superiore rispetto agli altri momenti dell’anno, il peso corporeo sale.L’aumento del peso non deve preoccupare, ma solo allertare. (L’analisi con la bioimpedeziometria- BIA rivela dati e valori precisi). Nell’arco di qualche giorno quel chilo/due se ne va fisiologicamente a meno che si continui a eccedere con le quantità.

Santa Claus standing on scale

2° regola. Essere costanti nel praticare attività fisica dovunque ci si trovi e più che mai in questo particolare momento dell’anno. Un concentrato di Feste, eventi, scambi, incontri, condivisioni attorno a un tavolo imbandito come nel periodo di dicembre-gennaio deve far riflettere. L’accumulo di calorie e di tossine che ne deriva è il motivo principale per dare CONTINUITÀ e REGOLARITÀ alla pratica della propria ATTIVITÀ FISICA.

L’ ATTIVITÀ FISICA prima delle feste mantiene il METABOLISMO ATTIVO;

l’ ATTIVITÀ FISICA durante le feste aiuta a eliminare la ritenzione dei liquidi; l’ ATTIVITÀ FISICA dopo le festeconsente il consumo e lo smaltimentodi CALORIE e TOSSINE in eccesso.

Christmas tree made from measure tape

“Ricordati che non si ingrassa tra Natale e Capodanno, ma fra Capodanno e Natale” (Anonimo)

Aggiungere un’uscita, allungare le sedute di ATTIVITÀ FISICA contribuisce, oltre ad accelerare il METABOLISMO per bruciare di più, anche per fare più attenzione a ciò che si ingurgita e non lasciarsi portare ad esagerare.

Freddo, mal tempo e buio già nel pomeriggio, poi, non devono scoraggiare.

Queste sono condizioni che, stimolando energicamente l’organismo, consentono di dissipare, come un bruciatore, un maggior numero di calorie.

Se ci si trova in vacanza in questo periodo, non ha valore l’ alibi di rilassarsi e basta, di mangiare, farsi coccolare alle Terme, ad esempio e non MUOVERSI affatto.

Avere qualche giorno di pausa dal lavoro a Natale può essere invece una buona occasione per praticare qualche ATTIVITÀ FISICA diversa. Senza gli orari lavorativi a cui sottostare, probabilmente si è in grado di allungare un po’ la durata dell’attività fisica in questione, magari all’aria aperta o di intraprendere qualcosa di nuovo favorendo così u
n aumento del dispendio energetico.

Chi pratica abitualmente ATTIVITÀ FISICA, può dedicarsi in questo periodo ad allenamenti meno intensi ma più lunghi del solito, purchè tra i 30-60 minuti minimo, al giorno.

3° regola. Moderazione. Questa regola vale sia per ciò che si butta giù tra assaggi, buoni piatti e bicchieri, sia per l’ ATTIVITÀ FISICA praticata nell’illusione di ottenere prima possibile i risultati desiderati (magari sudando esageratamente sotto tessuti che non traspirano!) o nel correre semplicemente ai ripari!Natale in salute_5_14_2018

Moderazione significa limitare le porzioni, non toccare grissini e pane durante i pasti, alternare un bicchiere di acqua a uno di vino (l’alcool è zucchero e ha calorie!), scegliere il panettone anziché il pandoro che contiene troppi grassi e calorie e così via. Dovendo mangiare, inoltre, meglio preferire solo ciò che piace veramente, non fare il bis e masticare lentamente per assaporare a lungo il piacere.

Secondo recenti statistiche le Festività natalizie portano nel 68% degli italiani dai 2 ai 3 kg di media, in più. Chi è già in sovrappeso corre un grosso rischio se cede a tutte le tentazioni gastronomiche. Si sa che prevenire è meglio di curare…

4° regola. Prevenire e arrivare preparati alle Feste.

Ciò vuol dire: seguire un regime alimentare un po’ austero già dal mese di novembre dove verdura e legumi abbondano, dove i carboidrati si limitano a porzioni da 70-80 gr al giorno e non di più; seguire una dieta DETOX un paio di settimane prima del Natale per pulire l’organismo; ridurre l’apporto calorico dei pasti prima e immediatamente dopo le inevitabili abbuffate delle date importanti. Soprattutto dopo, perché lo stomaco si è dilatato e si fa fatica a ridurre le quantità risultando insaziabili. Allora, con qualche sana rinuncia, con modesti pasti composti da verdure, zuppe di legumi, pesce, frutta e tanta acqua, ci si riempie di fibre e ci si sazia.

Il consiglio è di ripristinare il peso per recuperare la composizione corporea iniziale. Ciò significa un calo ponderale tra i 2 e i 3 Kg. Massimo nell’arco di un mese.

Ciò che comunemente accade è che si sottovaluta il numero delle calorie contenute nelle prelibatezze natalizie, nelle salse, nei dolci, negli intingoli e si sovrastima il consumo di calorie giornaliero anche quando non ci si dedica all’ ATTIVITÀ FISICA!

Ecco allora come accade che si metta su peso per una non corretta valutazione o semplicemente per una mancata informazione.

foto_albo_13_2016Quanto ESERCIZIO FISICO fare per bruciare ciò che si mangia dipende dalla struttura fisica ovvero dal peso e dall’altezza, dell’essere donna o uomo, dal volere perdere peso corporeo, dall’avere una qualità di vita migliore e da molti altri fattori.

Farsi guidare da un bravo coach, un personal trainer per un programma personalizzato ed esclusivo allo scopo di raggiungere l’obiettivo desiderato, è quanto di meglio ci si possa regalare a Natale.

Lavorare sul proprio fisico significa anche dare alle Festività un significato meno consumistico e più rivolto al bene verso di sé, alla SALUTE, allo STARE BENE.

Se Natale è una ri-nascita

Buone Feste a tutti!

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UN CORPO ALCALINO CON L’ESERCIZIO FISICO

Un corpo in salute funziona decisamente meglio se è lievemente alcalino anziché acido. CorpoAlcalino_7_15_2017Nasciamo alcalini con un PH tra i 7,35 e i  7,45  dopo esserci formati in un liquido amniotico che, come i mari e gli oceani, è anch’esso alcalino. E per tutta la vita il corpo difende questo grado di leggera alcalinità aiutandosi con il lavoro di riequilibrio da parte degli organi emuntori (fegato, sangue, reni, polmoni, pelle, intestino) per neutralizzare la quantità eccessiva di acidi.

Perché accumulare tossine acide è rischioso.

Il metabolismo cellulare produce già fisiologicamente elementi di scarto acidi che devono essere tamponati ed eliminati.

Lo stile di vita di ciascuno, poi, contribuisce a peggiorare la situazione portando l’organismo a misurare un PH di 6,8 – 6,5 circa, ovvero acido e non più alcalino o basico.

CorpoAlcalino_10_15_2017Ciò che introduciamo ogni giorno nell’organismo dalle carni agli zuccheri, alle  farine raffinate, alla scarsa quantità di verdura, oltre agli additivi, ai farmaci, alla ridotta idratazione con acqua naturale, dallo stress al fumo e alla insufficiente attività fisica, quindi alla sedentarietà, acidifica i tessuti.

E l’accumulo di tossine acide è dimostrato essere all’origine di uno stato infiammatorio generale che diventa cronico fino alla manifestazione di malattie.

Già nell’antichità si poneva attenzione allo stile di vita per non intossicare troppo l’organismo e rispettare quell’equilibrio che era sinonimo di salute. Compensare gli squilibri per riportare l’organismo alla normalità significava già in passato evitare la comparsa di svariate patologie.

In seguito, il fisiologo tedesco Otto Warburg, premio Nobel nel 1930, sosteneva che lo stile di vita dell’uomo era “antifisiologico” perché caratterizzato da scarso movimento e un’alimentazione poco equilibrata, troppo proteica animale e povera di vegetali.CorpoAlcalino_9_15_2017

L’eccesso di acidità dell’organismo, conseguente a questo stile di vita ancora oggi presente, influenza ogni singola cellula e in particolare la sua matrice extracellulare, ovvero la struttura che circonda ogni tipo di cellula.

CorpoAlcalino_6_15_2017Diventando più acida, la matrice extracellulare non è in grado di far entrare più ossigeno e nutrienti nelle cellule perché più densa, non è in grado inoltre di far uscire tossine ed elementi di scarto all’esterno delle cellule; così l’intero organismo si espone all’affaticamento, alla degenerazione, al decadimento inteso come invecchiamento precoce e alle trasformazioni anche maligne.  Sono le cosiddette malattie da degenerazione cellulare.

Come alcalinizzare il corpo?

CorpoAlcalino_4_15_2017Ecco che, oltre a bere acqua, mangiare più frutta e verdura, ridurre le proteine animali, gli zuccheri e i farinacei raffinati, tenere sotto controllo lo stress, respirare profondamente, sudare, ecc., fare esercizio fisico, condurre una vita attiva abbandonando le abitudini sedentarie, giova alla salute.

L’attività fisica aiuta a eliminare i prodotti di scarto del metabolismo cellulare perché migliora l’azione degli organi emuntori deputati a questa funzione. Gli organi emuntori o sistemi tampone come i reni, il fegato, l’intestino, la pelle, i polmoni stimolati dall’attività fisica costante e regolare, lavorano al meglio per eliminare continuamente la quantità di acidi prodotta e accumulata attraverso la produzione di urina, feci, anidride carbonica dell’ espirazione, sudore, ecc.

La mancata depurazione dell’organismo favorisce uno stato infiammatorio generalizzato, primo stadio verso la malattia.

CorpoAlcalino_3_15_2017Vivere la vita in un corpo alcalino significa fare molto esercizio fisico, tenere a bada lo stress, saper respirare profondamente, stare un po’ all’aria aperta, portare più ossigeno alle cellule, saper recuperare con il riposo e/o con il sonno. Seguire una completa routine di esercizio fisico significa porre attenzione a tutti i diversi gruppi muscolari e coinvolgerli in un movimento funzionale.

Attenzione però all’eccesso e alll’intensità di attività fisica perchè possono essere causa di acidificazione del corpo!

L’azione più importante dell’attività fisica è quella sul sistema linfatico che drena, filtra e trasporta elementi utili e di scarto dagli interstizi al torrente sanguigno e viceversa. Con l’azione di compressione da parte della muscolatura durante la contrazione, viene favorita la circolazione della linfa impedendo il deposito di acidi nei tessuti.

L’azione dell’attività fisica sull’organo emuntore “polmoni” è significativa: aumentando la frequenza respiratoria durante gli esercizi, più anidride carbonica viene eliminata e più ossigeno immagazzinato.

Muoversi consente di tonificare i muscoli, di bruciare gli eccessi di zuccheri contenuti negli stessi e di consumare le riserve di grassi depositati.

Muoversi un po’ ogni giorno consente inoltre di restare alcalini perché la sedentarietà è un fattore acidificante.CorpoAlcalino_8_15_2017

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L’ESERCIZIO FISICO SOSTENIBILE

L’esercizio fisico sostenibile ha le caratteristiche di un movimento naturale che migliora la forza, la resistenza, la flessibilità, la velocità, la potenza, l’equilibrio e tutte le peculiarità di un corpo fatto per essere attivo, nel rispetto delle sue condizioni fisiche e di età.

EF sostenibile_3_10_2017E’ sano, fisiologico e soprattutto adatto alla specie umana. In questo modo risulta non dannoso ad alcun distretto del corpo umano.

La vita attuale e molto distante dagli standard previsti per gli esseri umani dalla natura. La moderna tecnologia e gli sviluppi scientifici hanno allontanato l’uomo dal rispetto delle regole della natura per forza maggiore e per pigrizia. Gli agi e le comodità hanno distolto  l’uomo da  ciò che potenzialmente e naturalmente potrebbe essere e lo hanno condizionato a seguire uno stile di vita autolesionista.

Egli vive in un ambiente che lo porta a diventare progressivamente ipocinetico e ad ammalarsi più frequentemente.EF sostenibile_5_10_2017

Si è visto ad esempio quanto sia compromesso il sistema propriocettivo (e ancora di più nelle nuove generazioni!) che garantisce l’equilibrio rispetto la forza di gravità.  Come se la propriocezione, ovvero il senso del movimento e della posizione legato alle caratteristiche e qualità strutturali di articolazioni, muscoli e legamenti, non garantisse più il mantenimento della stabilità. L’esercizio fisico è inoltre sottovalutato e sotto – utilizzato  rispetto le scelte e soluzioni farmacologiche o chirurgiche. Per mancanza di EF sostenibile_4_10_2017conoscenza e consapevolezza sulla sua reale efficacia, anche la medicina trascura il dato di fatto che fare movimento con regolarità rappresenta una attitudine in grado di modificare e migliorare le condizioni di salute della persona.

In futuro tutti i paesi avranno il dovere di promuovere politiche in aiuto alle popolazioni per fare scelte sostenibili e sane in termini di promozione dell’attività fisica e di una corretta alimentazione. Solo in questo modo sarà possibile tenere sotto controllo disequilibri e patologie per far crescere le aspettative di vita e di guarigione riducendo i costi sanitari.

L’uomo sta vivendo in maniera non sostenibile non solo in ambito  economico, ambientale e sociale, ma anche fisico.

La sostenibilità del movimento è la prerogativa per garantire la salute dell’individuo ed è un concetto che riguarda il suo futuro.EF sostenibile_6_10_2017

L’esercizio fisico sostenibile è definito letteralmente come un gesto motorio che può essere sostenuto, mantenuto, continuato, dal corpo umano nel tempo e che pertanto è considerato sopportabile, tollerabile, fisiologico.

L’esercizio fisico sostenibile raggruppa una serie di singoli movimenti a corpo libero e attività che rendono attivo il corpo, che gli consentono di agire e sperimentare il mondo, di riacquistare valore e di migliorare la qualità dell’esistere.EF sostenibile_7_10_2017

Ad esempio le due modalità di locomozione bipede fisiologiche dell’individuo quali il cammino e la corsa; a ciò si aggiunge l’abilità di arrampicarsi. Quest’ultima è l’espressione di chi avendo una struttura fisica simile a quella dei primati, dopo milioni di anni di esistenza arboricola dei nostri predecessori, è in grado di spostarsi anche con gli arti superiori.

Inoltre l’attivazione di gruppi muscolari dell’arto superiore come pettorali, dorsali, bicipiti, flessori, attraverso precise sequenze.

E ancora quelli degli arti inferiori come il camminare di tanto in tanto scalzi o su superfici non solo piatte. L’insieme di questi esercizi rappresentano quella attività fisica sostenibile da fare tutti giorni.

Anche se l’uomo oggi è in grado di andare oltre il “naturale”  grazie a strumenti e sostanze che espandono e potenziano le sue capacità e abilità fornendo nuove risorse, decidere di fare attività fisica dipende molto dalle esperienze motorie fatte o no in precedenza e dalle risposte emotivo – affettive  piacevoli o sgradevoli avute in passato.

Ecco che l’esercizio fisico sostenibile deve essere tale sia da un punto di vista fisico che psichico. È sostenibile quando nasce dal piacere e non viene vissuto come un dovere o un’imposizione. È sostenibile quando diventa parte integrante dello stile di vita di tutti, compresi soggetti affetti dalle più EF sostenibile_8_10_2017diverse patologie. A essi, in particolar modo, si consiglia un programma di esercizio fisico sostenibile, applicabile, conveniente al fine da risultare clinicamente utile.

*Articolo coperto da Copyright.

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PERCHE’ MUOVERSI IN MODO “NATURALE” ?

E’ crescente oggi l’attenzione per il “naturale”, per tutto ciò che rappresenta un ritorno alle origini, alla Natura, alla semplicità.

Naturale_9bis_7_2017Dal cibo alle pratiche, dal design all’ambiente, dalle forme alle attività, anche l’esercizio fisico diventa naturale.

Se naturale significa normale, umano, connaturato, relativo alla natura, allora muoversi in maniera naturale vuol dire non rompere il legame che l’uomo ha con la Natura e con l’ambiente in cui vive.

Ma il movimento è già di per sé naturale perché e connaturato all’individuo  e al soddisfacimento dei suoi bisogni e delle sue funzioni nonché alla garanzia di salute.

Le necessità quali procurarsi cibo, acqua e riparo, fuggire, difendersi e lottare, cambiare posizione nello spazio, sopravvivere, evitare i pericoli delle condizioni ambientali e atmosferiche avverse, oggi soddisfatte senza alcun dispendio energetico, rimangono pur sempre attività fisiche naturali da compiere quotidianamente. Praticare queste attività come un tempo i nostri antenati della Savana o ancor oggi gli indigeni in qualche lontana parte del mondo, significa restare in salute.Naturale_2tris_7_2017

La vita è movimento e tutto ciò che è vivente si muove, cambia e si trasforma.

Già tra il 1875 e il 1957 Georges Hébert,  insegnante francese specializzato in educazione fisica, era giunto alla consapevolezza, attraverso i suoi viaggi, che le popolazioni indigene avevano caratteristiche fisiche di robustezza, flessibilità, agilità e resistenza, avevano fisici tonici e asciutti, erano in salute e in grado di destreggiarsi tra le diverse abilità fisiche e adattive grazie alla loro esistenza trascorsa in natura. Da qui lo studio di un metodo di allenamento fisico il cosiddetto Metodo Naturale, basato su esercizi presi da attività naturali quali camminare, correre, saltare, arrampicarsi, rimanere in equilibrio, lanciare, sollevare, nuotare, spostarsi su 4 appoggi, difendersi.

Naurale_4_7_2017

L’efficienza, la prestanza fisica e la salute dei nostri predecessori nella Savana e degli indigeni erano e sono la conseguenza naturale di un’armonizzazione con l’ambiente grazie ad un continuo esercizio fisico vitale e naturale.

L’uomo ha la struttura fisica dei primati, gli animali arboricoli, che, oltre alle abilità del cammino e della corsa come locomozione bipede, sono in grado di arrampicarsi.

Riattivare questi movimenti fisiologici e antichi dimenticati dall’attuale civiltà tecnologica, significa influenzare positivamente l’organismo sia da un punto di vista fisico che mentale.

Tali movimenti naturali consentono una distribuzione uniforme del lavoro muscolare di dorsali, pettorali, bicipiti, tricipiti, quadricipiti, ecc. così da sviluppare armoniosamente e naturalmente il fisico.  Come  gli indigeni e gli antenati della Savana, il corpo risulta essere più tonico, muscoloso, asciutto, ben proporzionato, scattante, agile e performante.

Gli esercizi a corpo libero con o senza carichi, considerati naturali, possono essere, ad esempio:

la trazione sulle braccia dalla sospensione alla sbarraNaturale_13_7_2017

i piegamenti sulle braccia da corpo prono proteso su 4 appoggi

i piegamenti sulle gambe

la posizione statica del corpo prono proteso su 4 appoggi

gli affondi avanti o dietro su una gamba

la flessioni del busto in varie posizioni.

L’attività fisica è naturale quando risulta adatta alla specie umana e, essendo fondamentale per la sopravvivenza, quando è praticata giornalmente.

Naturale_3_7_2017Camminare a piedi scalzi, arrampicarsi, muoversi all’aria aperta è un allenamento propriocettivo che porta anche al miglioramento delle prestazioni mnemoniche e cognitive. Quando l’ambiente e il terreno circostanti si modificano continuamente, lo stimolo alla memoria diventa importante perché il cervello deve aggiornare le proprie informazioni per un continuo e migliore adattamento.

Il movimento naturale è sano e sostenibile a livello fisico quando è in grado di migliorare o mantenere la flessibilità, l’articolarità, la forza, la resistenza, l’equilibrio, la postura, la respirazione e tutte le potenzialità in genere del corpo nel rispetto dell’età e delle condizioni fisiche dell’individuo umano.

Ritornare alla naturalità significa esplorare e conoscere il movimento in direzione di nuove possibilità e abilità, di nuovi equilibri e di una nuova identità fisica. Significa recuperare le capacità dinamiche del corpo di adattarsi, di rispondere alle varie situazioni, di riprogrammarsi in modo funzionale e sano.Naturale_15_7_2017

L’uomo ha bisogno di utilizzare tutte le sue abilità fisiche, ha bisogno di recuperare tutti i movimenti che appartengono al suo corpo al fine di sviluppare tutto ciò che gli consente di essere in salute.

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AMBIENTE E SALUTE

Il rapporto con l’ambiente è determinante per conoscere la salute dell’uomo. Dal verde incontaminato della natura alla città inquinata, la relazione tra l’uomo e i vari fattori ambientali può determinare i diversi stati di salute o di malattia.Ambiente e salute_5_3_2017

C’è un legame chiaro tra il benessere, fisico e psichico dell’uomo e lo stato dell’ambiente. Ma oggi è un legame a rischio. E c’è una domanda di salute in aumento e di qualità ambientale. Comunicare il rischio per la salute e per l’ambiente diventa allora doveroso.

La considerazione se l’uomo influenza l’ambiente o l’ambiente influenza l’uomo trova risposta nel degrado ambientale ad opera dell’individuo. La Natura è perfetta, si autoregola e mantiene un equilibrio tra specie animali e vegetali. L’uomo allora influenza l’ambiente, ma l’ambiente influenza l’uomo soprattutto per come lo sta influenzando.

Già nell’antico mondo ellenico, la relazione tra l’uomo e l’ambiente era vista come l’influenza dell’uomo sull’ambiente. E separarsi dalla natura non aiutava certo l’uomo. Un organismo crea infatti un’interazione di cooperazione con l’ambiente. Per capire il destino di un organismo bisogna cogliere il suo rapporto con l’ambiente.

A livello biologico l’organismo è costretto a reagire di continuo all’ambiente e alle sue condizioni per mantenere un equilibrio nella relazione con esso e per preservare le proprie funzioni vitali.

 Ambiente e salute_6_3_2017Un cambiamento che avviene nell’ecosistema modifica profondamente lo stile di vita e la salute dell’uomo. Ciò comporta un adattamento che risulta essere l’effetto positivo, mentre se si tratta di modificazioni legate all’inquinamento gli effetti risultano negativi.

Vivere in armonia con tutto ciò che circonda l’uomo, accresce il benessere e la salute psico-fisica. Ecco perché, per migliorare le condizioni di vita, l’uomo deve creare e proteggere ambienti e strutture architettoniche in armonia con le forze della natura.

Children

Come il FENG-SHUI, un’antica arte che unisce la filosofia e l’architettura, la saggezza e il pragmatismo nel costruire, arredare, ordinare gli spazi in cui si vive, così conoscere le leggi fisiche della dinamica, l’elettromagnetismo, i principi della termodinamica, le influenze cosmiche sulla Terra attraverso l’astrofisica, possono aiutare l’individuo a capire in quale ambiente vive.

La qualità dell’aria e dell’acqua, il consumo degli alimenti, l’uso di prodotti di detersione e profumazione, l’inquinamento acustico, il degrado del suolo, i mezzi di trasporto, la sicurezza chimica ed elettromagnetica costituiscono l’ambiente intorno all’uomo.

Ci sono oggi nuovi tipi di inquinanti, nano particelle utilizzate per prodotti e strumenti elettronici, agricoli, cosmetici, biomedici che spingono a sviluppare ulteriori conoscenze sulle relazioni tra ambiente e salute umana.

Ambiente e salute_9_2017 I campi elettromagnetici a radiofrequenza tipici dei telefoni cellulari, ad esempio, per gli utilizzatori abituali, l’irraggiamento continuativo, diffuso e costante del wi-fi, ma come pure l’influenza di computer, televisori, elettrodomestici, interagiscono con i tessuti biologici dell’uomo tanto più si è esposti alle onde e vicini alla sorgente emittente.

Un effetto biologico si manifesta quando l’esposizione alle onde elettromagnetiche crea una variazione fisiologica in quel dato sistema biologico. Se l’effetto biologico è al di fuori di quel tempo in cui l’organismo può farne fronte, allora si giunge a un danno alla salute.Ambiente e salute_3_3_2017

 Le evidenze e le relazioni scientifiche che legano i campi elettromagnetici, ad esempio, a malattie quali il cancro sono controverse ma il buon senso potrebbe far capire che una relazione c’è.

Allora usare il meno possibile il cellulare, possibilmente con l’auricolare o a viva voce, tenerlo lontano dal corpo, lontano dalla stanza dove si dorme se rimane acceso, orientare il letto verso il Nord, usare materiali e sostanze naturali per gli ambienti, disporre delle piante verdi, organizzare gli spazi e l’ordine, la salubrità, scegliere gli alimenti, l’attività fisica e lo stile di vita, ecc. avrebbero un impatto biologico profondo sulla vita dell’uomo e meno pericoloso sulla salute.

 L’armonia tra individuo e ambiente può ancora sopravvivere attraverso una relazione spazio-temporale se egli ricerca le influenze ambientali più adatte a un equilibrio psico-fisico, ma nel rispetto dell’ambiente.

Ambiente e salute_14_3_2017

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QUALE EQUILIBRIO?

Un equilibrista che cammina lungo una fune sospesa nel vuoto è in grado di attuare una serie di aggiustamenti per rimanere lassù in equilibrio. Una ballerina sa stare in equilibrio quando posiziona il baricentro sulla verticale passante per il suo punto d’appoggio, la punta del piede. Ma l’equilibrio è una condizione precaria e va continuamente ricercato.coaching_equilibrio_9_1_2017

Le forze che agiscono su un corpo che vuole mantenersi in equilibrio devono essere controllate e calcolate altrimenti il corpo cade giù. Solo così un edificio può resistere alle scosse telluriche o un ponte stare in equilibrio anche se attraversato da innumerevoli vetture.

L’individuo umano da sempre si definisce in equilibrio quando si occupa della propria salute, del proprio benessere, quando ricerca costantemente il proprio equilibrio psicofisico.  È una condizione, l’equilibrio psicofisico, uno stato in cui tutto sembra collocato al posto giusto dove non c’è l’eccesso.

Non eccedere, infatti, vuol dire essere in equilibrio.

Essere in equilibrio è stare bene, nel mondo, con se stessi e di conseguenza con gli altri.   Significa essere la migliore espressione di sé, ma solo assumendosi la responsabilità di come gestirsi e di come vivere la vita.

Perché ignorare i segnali che il corpo manda è decidere di allontanarsi dalla salute e dal benessere, in una parola, dal proprio equilibrio.

coaching_equilibrio_8_1_2017A volte basta rallentare il ritmo delle giornate, dare spazio a momenti di attività fisica facendo due passi attorno casa oppure a attimi di rilassamento in direzione di un personale benessere per non sovraccaricare il cervello, controllando il ritmo del respiro.

L’ equilibrio dell’individuo è il risultato di un rapporto tra l’attenzione e la cura di sé, fisica e mentale, tra se stessi come entità e l’ambiente circostante, tra l’essere umano e la sua capacità di creare e mantenere i legami, le relazioni con gli altri.

Perseguire nella ricerca di un’armonia corpo – mente porta a diventare persone “equilibrate” capaci di vivere l’affettività, le emozioni, la condizione fisica. E’ l’arte del vivere bene.

Tutto nella vita e nell’universo sembra funzionare per ristabilire perpetuamente un equilibrio che porti alla stabilità.

Pure l’uomo per stare in piedi oscilla costantemente attorno ai suoi piedi e attua inconsapevolmente un continuo controllo del suo equilibrio con degli aggiustamenti posturali.

Così, simile a un pendolo inverso, l’uomo oscilla per mantenersi eretto.

Il corpo umano sembra in realtà non trovarsi mai in una condizione di completa immobilità. Ogni funzione vitale dell’organismo è legata alla tendenza a riportarsi ripetutamente a un equilibrio interno in un processo noto come omeostasi.

L’equilibrio ha una dimensione dinamica e va sostenuto, conservato nel tempo. L’ uomo spesso dimentica che vivendo nel tempo questo punto di equilibrio lo supera o lo manca a discapito della salute.

coaching_equilibrio_7_1_2017Spinti da forze contrapposte l’uomo e il suo organismo come microcosmi lottano ogni giorno per ristabilire un giusto equilibrio: stress e riposo, sedentarietà e movimento, dovere e piacere, squilibri alimentari dieta e dieta sana, lavoro e tempo libero, relazioni professionali e rapporti familiari. E come pendoli l’uomo e il suo organismo oscillano incessantemente tra il bene e male, il più e il meno, tra la salute e la malattia, a volte tra la vita e la morte.

Ma il benessere passa attraverso la salute e la salute passa attraverso l’equilibrio.

Ristabilire costantemente l’equilibrio significa vivere una condizione di ben – essere personale dove la dimensione fisica, quella psichica e quella emozionale – relazionale sono bilanciate.

Quel ben – essere vede l’individuo responsabile attivo nel processo rivolto a riequilibrare lo stato di salute. Perché bisogna saper prendersi cura di sé, bisogna saper agire con maggiore consapevolezza.

Spesso ci si rende conto di sapere nei dettagli che cosa fare per stare bene, ma di non farlo!

coaching_equilibrio_2_1_2017Nella ricerca del proprio equilibrio il valore dell’attività fisica è grande. Un corpo che si muove, immerso in un ambiente naturale, in continua connessione con la mente orientata a un corretto stile di vita, dimostra di possedere una forza nuova.

E’ un percorso impegnativo e di responsabilità lungo il quale si impara a stabilire delle priorità, a organizzare meglio il proprio tempo, a far conciliare bisogni e credenze contrastanti, a divenire imperturbabili.

A volte la percezione di incapacità e di difficoltà può essere superata chiedendo aiuto a un Coach.  Come guida, il Coach accompagna ciascuno nel dare una direzione alla propria vita, nel sapersi adattare, nell’ essere in grado di cavarsela correggendo alcuni comportamenti.

Imparare a trattare il proprio corpo nel migliore dei modi partendo dal movimento  significa rendersi conto di essere lassù, sulla fune, ad avanzare come un equilibrista oscillando senza mai cadere…

boat jetty sunset lake windermere lake district cumbria england uk europe

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NATALE E SALUTE

Con l’arrivo delle FESTE i buoni propositi di continuare a MUOVERSI vengono spesso rinviati e la volontà si mette in disparte.

L’ approccio generale al periodo delle Feste è, di base, poco conveniente: si giustifica con leggerezza una sospensione dell’ ATTIVITÀ FISICA in palestra, presumendo (e confidando!), nella chiusura della stessa durante tale periodo, si mostra un certo disinteresse verso un regolare regime alimentare semplicemente perché a Natale è difficile evitare di sgarrare e perché il tempo va dedicato agli acquisti, alla preparazione dei piatti delle feste, alle decorazioni e alle relazioni con amici e familiari.

Sembra che dagli inizi di dicembre a dopo l’Epifania il tempo si dilegui solo tra inviti a tavola, cene aziendali, bicchierate augurali tra amovimento_4_24_2016mici, scambi gastronomici in famiglia, preparativi, shopping compulsivo, ghiotte trasgressioni (perché, in fondo, quel dolcetto e quegli avanzi mica li butterai via?), beati momenti a casa in pantofole o sotto il pile, davanti la tivù o il caminetto.

Se ci si sta preparando al Natale è importante anche pensare alla migliore forma fisica tenendo sempre pronta la tessera del proprio club senza lasciare in un angolo le scarpe da ginnastica perché al momento non servono!

Ci sono alcune regole da seguire se si vuole continuare a proteggere la SALUTE anche durante le feste. E, forse, è più che mai da dicembre che si debba pensare alla salute perché a Natale il palato è contento, ma si è sicuri che lo sia anche l’organismo?

1° regola. Mantenere attivo il corpo grazie al MOVIMENTO significa avere un METABOLISMO efficiente, in grado di bruciare le calorie in sovrappiù, eliminare le tossine e abbassare il colesterolo “cattivo”.

La muscolatura, se allenata con costanza, ha bisogno di essere nutrita e questa richiesta provoca un innalzamento della disponibilità di calorie giornaliere. Così, aumentare il dispendio energetico attraverso l’ ATTIVITÀ FISICA è un compenso essenziale per tenere il metabolismo basale sempre attivo e sedere a tavola senza grossi sacrifici.

Pur facendo attenzione alla qualità del cibo, alla genuinità dei piatti e al bilanciamento dei nutrienti, i pasti delle feste sono purtroppo ricchi di grassi e zuccheri, sapidi e meglio conditi rispetto a quelli normali.

Si assumono in media il 30% di grassi saturi in più di quanto è consigliato e durante le Feste la dose, oltre a quella del colesterolo, può aumentare.movimento_7_24_2016

La prima reazione dell’organismo ad un apporto maggiore di cibo e bevande è la RITENZIONE dei LIQUIDI INTERSTIZIALI. Sodio e glucosio si concentrano nel sangue insieme agli altri nutrienti al punto da favorire l’aumento della pressione osmotica e del volume plasmatico. Così, con un volume del plasma sanguigno e dei liquidi presenti nei tessuti superiore rispetto agli altri momenti dell’anno, il peso corporeo sale. L’aumento del peso non deve preoccupare, ma solo allertare. (L’analisi con la bioimpedeziometria- BIA rivela dati e valori precisi). Nell’arco di qualche giorno quel chilo/due se ne va fisiologicamente a meno che si continui a eccedere con le quantità.

2° regola. Essere costanti nel praticare attività fisica dovunque ci si trovi e più che mai in questo particolare momento dell’anno. Un concentrato di Feste, eventi, scambi, incontri, condivisioni attorno a un tavolo imbandito come nel periodo di dicembre-gennaio deve far riflettere. L’accumulo di calorie e di tossine che ne deriva è il motivo principale per dare CONTINUITÀ e REGOLARITÀ alla pratica della propria ATTIVITÀ FISICA.

L’ ATTIVITÀ FISICA prima delle feste mantiene il METABOLISMO ATTIVO;

l’ ATTIVITÀ FISICA durante le feste aiuta a eliminare la ritenzione dei liquidi;

l’ ATTIVITÀ FISICA dopo le feste consente il consumo e lo smaltimento di CALORIE e TOSSINE in eccesso.


movimento_3_24_2016Ricordati che non si ingrassa tra Natale e Capodanno, ma fra Capodanno e Natale”
(
Anonimo)

Aggiungere un’uscita, allungare le sedute di ATTIVITÀ FISICA contribuisce, oltre ad accelerare il METABOLISMO per bruciare di più, anche per fare più attenzione a ciò che si ingurgita e non lasciarsi portare ad esagerare.

Freddo, mal tempo e buio già nel pomeriggio, poi, non devono scoraggiare.

Queste sono condizioni che, stimolando energicamente l’organismo, consentono di dissipare, come un bruciatore, un maggior numero di calorie.

Se ci si trova in vacanza in questo periodo, non ha valore l’ alibi di rilassarsi e basta, di mangiare, farsi coccolare alle Terme, ad esempio e non MUOVERSI affatto.

Avere qualche giorno di pausa dal lavoro a Natale può essere invece una buona occasione per praticare qualche ATTIVITÀ FISICA diversa. Senza gli orari lavorativi a cui sottostare, probabilmente si è in grado di allungare un po’ la durata dell’ ATTIVITA’ FISICA in questione, magari all’aria aperta o di intraprendere qualcosa di nuovo favorendo così un aumento del dispendio energetico.

Chi pratica abitualmente ATTIVITÀ FISICA, può dedicarsi in questo periodo ad allenamenti meno intensi ma più lunghi del solito, purchè tra i 30-60 minuti minimo, al giorno.

3° regola. Moderazione. Questa regola vale sia per ciò che si butta giù tra assaggi, buoni piatti e bicchieri, sia per l’ ATTIVITÀ FISICA praticata nell’illusione di ottenere prima possibile i risultati desiderati (magari sudando esageratamente sotto tessuti che non traspirano!) o nel correre semplicemente ai ripari!

Moderazione significa limitare le porzioni, non toccare grissini e pane durante i pasti, alternaremovimento_1_24_2016 un bicchiere di acqua a uno di vino (l’alcool è zucchero e ha calorie!), scegliere il panettone anziché il pandoro che contiene troppi grassi e calorie e così via.

Dovendo mangiare, inoltre, meglio preferire solo ciò che piace veramente, non fare il bis e masticare lentamente per assaporare a lungo il piacere.

Secondo recenti statistiche le Festività natalizie portano nel 68% degli italiani dai 2 ai 3 kg di media, in più. Chi è già in sovrappeso corre un grosso rischio se cede a tutte le tentazioni gastronomiche. Si sa che prevenire è meglio di curare…

4° regola. Prevenire e arrivare preparati alle Feste.

Ciò vuol dire:

seguire un regime alimentare un po’ austero già dal mese di novembre dove verdura e legumi abbondano, dove i carboidrati si limitano a porzioni da 70-80 gr al giorno e non di più;

seguire una dieta DETOX un paio di settimane prima del Natale per pulire l’organismo;

ridurre l’apporto calorico dei pasti prima e immediatamente dopo le inevitabili abbuffate delle date importanti. Soprattutto dopo, perché lo stomaco si è dilatato e si fa fatica a ridurre le quantità risultando insaziabili. Allora, con qualche sana rinuncia, con modesti pasti composti da verdure, zuppe di legumi, pesce, frutta e tanta acqua, ci si riempie di fibre e ci si sazia.

Il consiglio è di ripristinare il peso per recuperare la composizione corporea iniziale. Ciò significa un calo ponderale tra i 2 e i 3 Kg. massimo nell’arco di un mese.

Ciò che comunemente accade è che si sottovaluta il numero delle calorie contenute nelle prelibatezze natalizie, nelle salse, nei dolci, negli intingoli e si sovrastima il consumo di calorie giornaliero anche quando non ci si dedica all’ ATTIVITÀ FISICA!movimento_8_24_2016

Ecco allora come accade che si metta su peso per una non corretta valutazione o semplicemente per una mancata informazione.

Quanto ESERCIZIO FISICO fare per bruciare ciò che si mangia dipende dalla  struttura fisica ovvero dal peso e dall’altezza, dell’essere donna o uomo, dal volere perdere peso corporeo, dall’avere una qualità di vita migliore e da molti altri fattori.

Farsi guidare da un bravo Coach, un Personal Trainer per un programma movimento_2_24_2016personalizzato ed esclusivo allo scopo di raggiungere l’obiettivo desiderato, è quanto di meglio ci si possa regalare a Natale.

Lavorare sul proprio fisico significa anche dare alle Festività un significato meno consumistico e più rivolto al bene verso di sé, alla SALUTE, allo STARE BENE.

Se Natale è una ri-nascita

Buone Feste a tutti!

*Articolo coperto da Copyright.

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